Gli equilibri delle alleanze mediterranee si spostano dalla Turchia alla Grecia
La nuova amministrazione statunitense sembra intenzionata a spostare il baricentro delle sue attività nel Mediterraneo a favore di Atene che intanto rafforza al sua capacità militare con l'acquisto di 18 caccia francesi Rafale di ultima generazione. La 6a flotta Usa potrebbe presto appoggiarsi alle basi elleniche per manutenzione e approvvigionamenti. Sulla Grecia puntano anche gruppi privati come Tesla e Microsoft. La Grecia si candida ad assumere il ruolo di primo military-hub della Nato e degli Usa nel Mediterraeo orientale, spodestando la Turchia, la cui base americana di Incirlik viene depotenziata a vantaggio di Souda Bay, a Creta i cui lavori di raddoppio sono ormai prossimi per ospitare più sottomarini nucleari e fregate.
Una doppia commessa nel settore aeronautico permetterà ad Atene di
cambiare pelle, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di
vista geopolitico. In primo luogo il governo Mitsotakis ha acquistato
dalla Francia 18 caccia Rafale, i primi sei in consegna già nel 2021: sostituiranno progressivamente i Mirage 2000 e gli F-16. Inoltre ragiona ancora sul possibile (anche se complesso) acquisto di F-35 dagli Usa, ovvero una parte di quelli inizialmente destinati alla Turchia ma non più venduti dal Pentagono a Recep Tayyip Erdoğan per via dell’incompatibilità con il sistema missilistico russo S-400, che Ankara ha acquistato da Mosca, innescando la nota crisi diplomatica con Washingto
Si tratta di un investimento importante per le casse elleniche, inimmaginabile solo pochi anni fa a causa della crisi economica e degli interventi della troika che tanto scalpore hanno fatto, ma che gli Usa controbilanciano con assist significativi ad Atene. In primis i nuovi cantieri navali a Syros che permettono alla Grecia di scalare posizioni: lì il cantiere navale Neorion, di proprietà della società americana ONEX, è certificato dalla 6a flotta statunitense e dalla US Navy, per la manutenzione delle navi militari statunitensi. La Marina degli Stati Uniti prevede così di riallocare una parte dell’ opera di manutenzione della sesta flotta ai cantieri navali greci creando un indotto rilevante.
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