Torneranno in piazza il 29 gennaio con i lavoratori in sciopero generale

Oggi a Taranto gli studenti si sono mobilitati di fronte all’IISS ‘A. Righi’. Nel giorno in cui si sarebbe dovuti rientrare in presenza, gli studenti di Taranto, insieme agli studenti di tutta Italia, da Torino a Roma, passando per Milano, hanno fatto notare la decadenza più che ventennale della scuola italiana.
Anni di politiche di smantellamento dei servizi pubblici, come la Scuola, affermano, hanno dato i propri frutti durante la pandemia. Contro chi afferma che la DaD sia un successo, gli studenti rispondono con i

dati IPSOS pubblicati due giorni fa: almeno uno studente per classe ha abbandonato gli studi a causa del COVID. L’abbandono scolastico è aumentato in modo vertiginoso, complice anche la situazione economico sociale degli studenti, specialmente a Taranto. Il governo, tra un DPCM e l’altro, aggiungono, “si è volutamente lavato le mani riguardo la Scuola pubblica: dagli studenti ai docenti agli impiegati, tutti hanno dovuto sborsare (chi più, chi meno) per poter continuare a studiare o lavorare”.
“L’emergenza è finita nel momento in cui il governo ha allentato le misure di quarantena – dichiara Dennis Boccuni, studente, rappresentante degli studenti presso la Consulta Provinciale di Taranto e membro della federazione tarantina del Fronte della Gioventù Comunista -. Da giugno a gennaio, i Ministri hanno concentrato i propri sforzi per tenere in piedi il tessuto produttivo, a discapito direttamente della salute dei lavoratori e indirettamente alle altre categorie che usufruiscono dei servizi pubblici”.
“Scenderemo in piazza il 29 gennaio – continua Boccuni – nella stessa data dello sciopero generale dei lavoratori indetto dai Sindacati combattivi per conquistare ampie misure per la sicurezza delle scuole. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà alle politiche del Governo che preferisce salvaguardare il profitto delle aziende piuttosto che la salute dei lavoratori e, di concerto, dei loro figli: gli studenti. Nelle prossime settimane gli sforzi dei lavoratori e degli studenti si concentreranno contro il vero avversario: i grandi industriali e i loro lacchè al Governo”.