martedì 5 gennaio 2021

pc 5 gennaio - Sulla fusione Fca/Peugeot - occorre analisi e azione di classe


La nuova fusione tra Fca e Peugeot è da un lato un'esigenza oggettiva del capitale dentro la crisi generale, tutti i gruppi mondiali hanno bisogno di gigantesche concentrazione per fronteggiarla e combattere tra di loro nella contesa mondiale dell'auto.

Nel prossimo numero di proletari comunisti affronteremo con un articolo approfondito la natura di questo passaggio, mentre daremo spazio a tutti i contributi di analisi che aiutino innanzitutto gli operai a conoscere e comprendere esattamente le implicazioni economiche, politiche di questa situazione.

Ma in particolare serve combattere i sindacati confederali, le cui dichiarazioni sin dalla prima ora,

compresa la Fiom - vedi intervista a Michele di Palma su Il manifesto di oggi, dimostrano che vogliono supportare con tutti i mezzi questo processo di concentrazione e vogliono utilizzare i lavoratori per entrare nella "stanza dei bottoni" della cogestione, che poi vuol dire svolgere il ruolo miserabile di servi rappresentanti dell'aristocrazia operaia, puntello fondamentale dei padroni per sviluppare tra gli operai la subordinazione ai loro interessi economici, il nazionalismo, per avere da questo le briciole.

Proprio gli stabilimenti Fca devono essere il terreno di questo scontro tra interessi operai e collaborazionismo dei sindacati. 

Nel gruppo Fca si gioca, come per altre ragioni e dinamiche nel ArcelorMittal/siderurgia, una partita fondamentale su cui i comunisti, le avanguardie di classe, devono investire energie, innanzitutto per esistere in forme organizzate, quindi per attivare una guerra di classe prolungata che, come ci insegnano le grandi stagioni di lotta, significa centrarla nell'attacco ai padroni e al sindacalismo collaborazionista. 

Dobbiamo imporre nell'insieme degli organismi proletari e di lotta, a partire dal Patto d'azione anticapitalista, una discussione e un'azione seria su questo, che oggi non c'è e non è compresa ne nel suo aspetto tattico (far leva sui settori in lotta per incidere e contagiare le fabbriche) ne nel suo aspetto strategico: senza la guerra e l'organizzazione di classe nelle fabbriche non c'è futuro per il movimento dei lavoratori.  

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