giovedì 7 gennaio 2021

pc 7 gennaio - Report dell'assemblea nazionale del Patto d'azione anticapitalista per il fronte unico di classe

Assemblea nazionale del 3 gennaio 2021

Il Patto d'Azione anti-capitalista per il Fronte Unico di classe rappresenta oggi la maggioranza di quei settori che si stanno attivando nei processi di lotta in questi mesi così complicati e duri di pandemia. E' importante dare continuità al riuscito sciopero della logistica organizzato dal SI Cobas nella giornata del 18 dicembre e alle mobilitazioni del 18 e 19 dicembre con un’iniziativa che strutturi un fronte di lotta con cui difendersi e rispondere agli attacchi che subiscono i proletari. In questa ottica lo sciopero del 29 gennaio convocato dalla partecipata Assemblea dei Lavoratori e delle Lavoratrici Combattivi, che vedrà ancora una volta in prima fila il proletariato multinazionale della logistica, sarà un momento importante di lotta per tutto il movimento proletario.

Questo sciopero intende portare in campo tutto il malessere della classe lavoratrice. Quale che potrà essere il suo perimetro, esso risponde alle esigenze e ai bisogni della classe tutta, e non solo di questa o quella vertenza lavorativa o avanguardia di lotta. Ed ha una valenza politica perché individua con nettezza i responsabili del disastro sanitario, economico e sociale in corso: il padronato e il governo Conte (Pd-M5S-Iv-Leu). Mentre la seconda ondata continua a mietere vittime, mentre continuano ad aumentare i contagi in ogni ambito della società, una terza ondata è già stata messa in conto dal padronato e dal governo Conte-2 che, di pieno accordo, mantengono aperti tutti i luoghi di produzione, e non hanno fatto nulla di serio per assicurare la protezione della salute neppure del personale ospedaliero. L’eventuale proroga del blocco dei licenziamenti e il prolungamento delle cassintegrazioni sarebbero solo il rinvio della scure che si abbatterà su tutta la classe lavoratrice. Lo sciopero del 29 deve essere una palestra fondamentale per preparare lo scontro sui posti di lavoro, non solo quelli dove la conflittualità è stata già alta in questi anni, e deve provare a parlare al corpo intero della classe dei lavoratori salariati, a cominciare dalla classe operaia delle fabbriche. Già in queste settimane si sono prodotte iniziative di propaganda dello sciopero nei settori della scuola, tra i lavoratori e le lavoratrici dei mondi dello spettacolo, di bar e ristorazione, tra i disoccupati, nei settori della sanità e dei trasporti che hanno una centralità cruciale, così come si è espresso il sostegno alle lotte degli studenti e studentesse con cui i lavoratori devono creare unità politica e sociale.

Il Patto d'Azione avrà il fondamentale ruolo politico e organizzativo di rilanciare la prospettiva del fronte unico attraverso la propaganda e il rafforzamento delle parole d'ordine unificanti, che saranno poste al centro dallo sciopero: riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, cassaintegrazione al 100% del salario, salario medio garantito, imposizione di una Million tax del 10% sul 10%, rispetto e potenziamento dei protocolli sanitari per l'autodifesa della salute sui luoghi di lavoro. Il sostegno ad un chiaro programma autonomo di classe contro i padroni e il governo è il perno attorno al quale è nato il Patto d'azione stesso, e deve continuare ad essere una condizione imprescindibile per la sua appartenenza.

La successiva giornata di mobilitazione politica del 30 gennaio dovrà costruire la cornice attorno alla quale continuare a lavorare per l'unità di tutte e tutti gli sfruttati. L'eventualità migliore verso cui lavorare è la manifestazione nazionale a Roma, ma nel caso in cui questa fosse impossibile, sarà importante rafforzare le iniziative sui territori. L’ambizione di questa seconda giornata di mobilitazione è quella di parlare non solo a chi il giorno prima sarà il cuore pulsante della giornata di sciopero (i facchini e i driver della logistica in primo luogo), ma anche a chi subisce quotidianamente le politiche di sfruttamento e di marginalità di questa società, aggravate dalla pandemia.

Attraverso la nostra attività di agitazione, dobbiamo conquistare alla piattaforma del Patto una maggiore visibilità intorno a obiettivi importanti per l’insieme dei proletari: la necessità di rafforzare e generalizzare i protocolli di autodifesa della salute sui luoghi di lavoro, di strutturare davvero la medicina territoriale e potenziare il sistema sanitario; la necessità di un salario garantito per affrontare le conseguenze sociali della pandemia e l'emergenza storica della precarietà e della disoccupazione; la Million Tax del 10% sul 10% per far pagare la crisi a chi l'ha prodotta arricchendosi anche su essa.

In coerenza con la sua impostazione classista e anti-capitalista, l’Assemblea si è espressa a favore della immediata esclusione dal Patto d’azione dei Carc in quanto questa formazione politica si è distinta negli anni per una smaccata complicità, a livello nazionale e a livello locale, con forze partitiche dello schieramento borghese responsabili di feroci iniziative anti-proletarie (una tra tutte, i decreti Salvini).

Si è poi aperta la discussione sulle forme organizzative del Patto al servizio degli obiettivi politici sopra dichiarati, e si è deciso di rinviarla a dopo il 29-30 gennaio, adeguandosi quanto più possibile allo sviluppo effettivo dell’azione complessiva del Patto.

È stato confermato un gruppo di comunicazione composto da compagni che hanno il compito di migliorare la pubblicizzazione delle iniziative che ci saranno, e che già stanno lavorando al sito.

Non è stato costruito nessun esecutivo politico o coordinamento nazionale.

Un* compagn* per realtà avrà il compito di aggiornarsi per:

1) i passaggi tecnici in vista del 29 e 30 - la scelta politica sulla fattibilità, o meno, della manifestazione nazionale a Roma dipenderà dall’assemblea dei lavoratori e lavoratrici combattivi

2) calendarizzare le 3 giornate di approfondimenti/assemblee (internazionale, sanatorie, Taranto)

3) curare la comunicazione di tutte le iniziative che i nodi territoriali svilupperanno eventualmente se il giorno 30 l’iniziativa nazionale del Patto si dovesse svolgere sui vari territori a causa delle restrizioni, o di una decisione diversa nell’assemblea dei lavoratori e lavoratrici combattivi.

Oltre e in vista dell’appuntamento del 29 e del 30 Gennaio sono già in calendario le proposte per:

- la convocazione dell’Assemblea dei Lavoratori e delle Lavoratrici Combattivi/e per la giornata del 16 Gennaio – alle ore 10

- la proposta di un’assemblea specifica sul ricatto dei documenti e sulle politiche migratorie in un giorno da scegliere nei weekend tra 23/24 gennaio, 6/7 febbraio e del 13/14 febbraio.

- la proposta della costruzione di un’iniziativa di carattere internazionalista da strutturare nel mese di Febbraio secondo le linee guida condivise dall’Assemblea.

- la proposta di discutere nazionalmente della situazione di Taranto e del nuovo accordo governo/Arcelor Mittal – entro marzo – nel quadro di un approfondimento e di una iniziativa a Taranto (Convegno/manifestazione) che ponga con forza una posizione di classe nella lotta per lavoro/salute/ambiente.


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