martedì 1 dicembre 2020

pc 1 dicembre - Il governo italiano non ha mai interrotto l'accordo per armare l' Egitto. I profitti dell'imperialismo sono più importanti del processo a Giulio Regeni

Secondo il periodico on line Al-Araby Al-Jadeed, i colloqui in corso tra il Ministero della difesa e dell'intelligence egiziano da un lato, e l'Autorità italiana per lo sviluppo delle esportazioni "SACE" dall'altro, sono validi e non si sono interrotti, alla luce del sostegno politico della presidenza egiziana e dei ministeri degli affari esteri, della difesa e dell'economia di Roma, per ottenere un prestito tra 500 e 650 milioni di euro, da un gruppo di banche e altri istituti di finanziamento, per finanziare la seconda fase dell'operazione. "

"il caso Regeni non ha oscurato i colloqui tra l'Egitto e una serie di importanti produttori di armi in Italia sui progetti per la creazione di importanti fabbriche e officine in Egitto per la produzione di pezzi marini e terrestri in vendita agli stati arabi del Golfo e in Africa, e per trasformarli in un centro regionale a tal fine. È un'idea che il presidente Abdel-Fattah El-Sisi ha presentato al primo ministro italiano Giuseppe Conte all'inizio di quest'anno e rivelata da Al-Araby Al-Jadeed lo scorso giugno"


La prima delle due fregate multiruolo italiane Fremm, che sono state acquistate dal Cairo per un importo superiore a 1,1 miliardi di dollari, arriverà in Egitto entro la fine di quest’anno. Quanto alla seconda fregata, arriverà nella primavera del prossimo anno, secondo le stime dell’azienda italiana Fincantieri.


GLI ACCORDI ITALIA-EGITTO SU FINCANTIERI E NON SOLO

Sempre secondo il periodico online il caso dell’italiano Giulio Regeni non ostacolerà l’attuazione dell’accordo italo-egiziano. Tuttavia gli accordi italo-egiziani vanno ben oltre la trattativa relativa alle fregate Fremm.

I DETTAGLI SULLE COMMESSE DELL’EGITTO PER FINCANTIERI E LEONARDO

Ma il periodico online ha fatto altre interessanti rivelazioni sui rapporti nell’ambito dell’industria di armamenti tra Italia ed Egitto. In primo luogo sarebbe infatti previsto l’acquisto di 24 veivoli da addestramento M-346 prodotti da Leonardo per un valore complessivo che si aggira tra i 370 e 400 milioni di euro; in secondo luogo la partnership tra Italia ed Egitto prevederebbe la costruzione di fabbriche e officine di armamenti in Egitto, allo scopo di produrre localmente armi, sia terrestri sia marittime, da vendere agli altri Stati del Golfo e africani con lo scoop di consentire all’Egitto di diventare un centro regionale in materia di industria bellica.

I NUMERI IN BALLO IN EGITTO PER FINCANTIERI E LEONARDO

Complessivamente, secondo l’autorevole periodico online Al-Araby Al-Jadeed, il volume complessivo tra Italia ed Egitto raggiungerà circa 11 miliardi di euro consentendo all’Egitto di diventare uno dei maggiori importatori di armi a livello internazionale.

IL TREND

D’altra parte il volume degli affari tra Italia ed Egitto nel settore degli armamenti, rispetto al 2018, è triplicato. Se infatti l’importo complessivo nel 2018 era di circa 69 milioni di euro nel 2019 ha raggiunto quasi 240 milioni di euro.

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