Certo era un'elemosina, abbastanza squallida, quella annunciata ad un certo punto dal governo tra le misure di sostegno "natalizio": un bonus di 500 euro ai cassintegrati - MA ORA ANCHE QUESTA MISERIA NON C'E' PIU'.
I soldi devono andare tutti e solo ai commercianti, ai ristoratori; e, pare, anche indipendentemente dal fatturato - per cui vengono messi sullo stesso piano grossi commercianti e piccoli -, "non ce la fanno più..."; mentre gli operai, i lavoratori, le lavoratrici col 56% di salario, che per un operaio anche a tempo indeterminato, di 3° livello, arriva massimo a 800/900 euro al mese; con una indennità di cig che per molti lavoratori neanche arriva... questi ce la fanno!?
Un'ulteriore dimostrazione di come la politica del governo è sempre di classe, per cui "siamo tutti nella stessa barca" quando serve per giustificare lo scaricamento della crisi sui lavoratori, mentre siamo per difendere solo gli affari e i profitti dei padroni e commercianti quando si devono dare soldi, sgravi, ristori.
Un'ulteriore dimostrazione che la difesa del salario dei lavoratori può essere solo frutto della lotta di classe.
I lavoratori non vogliono elemosine, bonus per spenderli poi da quegli stessi commercianti che beneficiano, VOGLIONO AUMENTI SALARIALI, VOGLIONO L'INTEGRAZIONE AL 100% DELLA CASSINTEGRAZIONE.
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