Il governo di Tripoli cerca di non rimanere legato esclusivamente alla Turchia e firma un nuovo accordo con Roma sulla difesa. Così l’Italia prova a tornare protagonista in Libia.
Il riavvicinamento con l'Italia favorito anche dalla visita a Tripoli, lo scorso 30 novembre, dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.
Al governo di Tripoli la Turchia non basta più. Ieri Salah Eddine al Namrush, ministro della Difesa del Governo di accordo nazionale libico, ha incontrato a Roma l’omologo Lorenzo Guerini per firmare un accordo congiunto di cooperazione tecnico-militare già preparato da mesi. L’obiettivo è quello di definire in generale il ruolo e gli obiettivi della cooperazione tra Italia e Libia nel settore della Difesa. “Quella di oggi può essere considerata la prima seduta della Commissione congiunta italo-libica, che ci consentirà di dare continuità al nostro dialogo e decidere assieme le modalità e la priorità del supporto italiano allo sviluppo di capacità delle Forze armate libiche”, ha detto il ministro Guerini.Il blitz del ministro della Difesa tripolino a Roma ha visto anche un “fuori programma”. Cioè l’incontro alla Farnesina con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Al centro dell’incontro “gli ultimi sviluppi della situazione corrente in Libia e l’importanza di attivare una cooperazione costruttiva e fruttuosa, data l’importanza che essa ha nel sostenere sicurezza e stabilità dei due paesi”, si legge in un comunicato.
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