In un anno circa 800mila disoccupate e disoccupati in più!
Secondo i dati Istat di ottobre, che però vengono commentati
in maniera assurda, da confondere chiunque cerchi di capirci qualcosa, abbiamo nella
sostanza rispetto a febbraio 420mila occupati in meno e 80 mila disoccupati in
più, e cioè circa 500 mila disoccupati in più:
“Le
ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020 hanno fatto
sì che, anche nel mese di ottobre 2020, l’occupazione continui a essere più
bassa di quella registrata nello stesso mese del 2019 (-2%, pari a -473mila
unità).”
Dice l’Istat,
che si aggiungono a quelli dell’intero anno:
“Nell’arco dei
dodici mesi, aumentano sia le persone in cerca di lavoro (+1,7%, pari a +43mila
unità), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,9%, pari a +257mila).”
Appunto circa 800mila in più.
Ma questi sono i dati ufficiali, quelli che si possono calcolare
perché in qualche modo esistono nei tabulati dell’Istat. A questi vanno aggiunti
tutte e tutti quelli che non risultano, lavoratrici e lavoratori in nero o “informali”
cioè che si arrangiano ogni giorno, quelli dell’“economia sommersa” che fa
tanto guadagnare padroni piccoli grandi e medi.
Riportiamo questa tabella dell’Istat che rende tutto più
chiaro. A parte la differenza fra il numero di occupati uomini e quello delle donne che salta agli occhi, se si sommano i disoccupati con quelli che l'Istat chiama "inattivi", cioè disoccupati chiamati con un altro nome, abbiamo oltre 16 milioni di persone in tutto il Paese stabilmente!!!
Insomma, le istituzioni della borghesia fanno i salti
mortali per confondere le acque, ma poi arrivano anche i dati di altri istituti,
come quelli della Caritas, per esempio, e si “scoprono” i nuovi poveri… poi “certificati”
dall’Istat!
Ciò dimostra che gli “ammortizzatori” sociali e i vari “bonus” messi in campo dal governo non risolvono il problema della disoccupazione né quello della povertà! Anzi, gli incentivi di vario tipo e a fondo perduto “ristorano” soltanto i padroni, naturalmente grandi i medi e in parte i piccoli, perché c’è una fetta di quelli piccoli e piccolissimi che vanno completamente in rovina.
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