venerdì 31 luglio 2020

pc 31 luglio - Italia-Egitto: governo, Fincantieri, ENI e l'apparato militare-industriale finanziano il salone militare del dittatore golpista al-Sisi

stralci da globalist
art.di Umberto De Giovannangeli 29 luglio

Qualche giorno fa, nel silenzio dei media nazionali, c'è stata l' audizione da parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, del ministro della Difesa (Pd) Lorenzo Guerini che ha detto: in seguito all'omicidio di Giulio Regeni, la Difesa, in completa sintonia e raccordo con le altre amministrazioni dello Stato, in primis con la Farnesina, ha prontamente diradato il complesso delle relazioni bilaterali con l'omologo comparto egiziano...
Alla faccia del “prontamente” e del “diradato”! Abbiamo, anzi hanno, così “prontamente diradato”,
da finanziare la principale fiera di armamenti egiziana.
“Se è vero quanto ha affermato il ministro Guerini in audizione – commenta Giorgio Beretta, dell’Osservatorio Opal.  e della Rete Italiana per il Disarmo – e cioè che “in seguito all’omicidio di Giulio Regeni, la Difesa, in completa sintonia e raccordo con le altre amministrazioni dello Stato, in primis con la Farnesina, ha prontamente diradato il complesso delle relazioni bilaterali con l’omologo comparto egiziano”, allora chi ha dato il via libera a Fincantieri a diventare il primo sponsor della fiera militare egiziana Edex 2020? O dobbiamo pensare che sia stata una decisione che Fincantieri ha assunto ad insaputa del ministro? Qui non si tratta di semplice interlocuzione o di rapporti commerciali con l’Egitto: la sponsorizzazione da parte di un’azienda a controllo statale come Fincantieri del salone militare Edex è un diretto sostegno alla politica militare del regime di Al Sisi nel Mediterraneo ed in Libia. E’ bene che gli italiani lo sappiano”.
Come si nota entrando sul sito di Edex 2020, Fincantieri è l’unico headline sponsor dell’appuntamento che si terrà al Cairo dal 7 al 10 dicembre 2020. Da specificare che, pur producendo anche mezzi militari, l’azienda è comunque detenuta per oltre il 70% dal ministero delle Finanze attraverso Cassa Depositi e Prestiti.
Quanto a Luigi Di Maio, lui non è pregiudizialmente contrario alla vendita.
La vendita di armamenti è un grosso business, insomma, ma non solo. Le due fregate valgono 1,2 miliardi di euro. All’orizzonte ci sono opzioni per altre quattro fregate, venti pattugliatori, 24 caccia Eurofighter e altrettanti addestratori M-346. Una partita da oltre 10 miliardi di euro. E poi c’è il gas, trovato dall’Eni nel mare egiziano.

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