Matteo Salvini può andare a processo con l’accusa di plurimo sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio: dal Senato è arrivato il all’autorizzazione a procedere sulla vicenda Open Arms, la nave della ong spagnola rimasta per 20 giorni nel Mediterraneo con a bordo 164 migranti ad agosto 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno e bloccò lo sbarco. A Palazzo Madama sono stati 149 i sì all’autorizzazione a procedere. Viene bocciata quindi la relazione della Giunta delle immunità che era contraria al processo: ha ricevuto solo 141 voti favorevoli. L’inchiesta – Era stata aperta dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e poi passata per competenza al Tribunale dei ministri a Palermo, che accusa il leader della Lega di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco dei migranti a bordo della nave della ong quando era ministro dell’Interno. L’ex ministro dell’Interno e vicepremier è accusato di plurimo sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver trattenuto nel 2019 a bordo della nave – al largo di Lampedusa – 164 migranti poi fatti scendere su ordine del procuratore di Agrigento, dopo venti giorni. Per i giudici del Tribunale dei ministri non era possibile invocare ragioni di sicurezza.Dopo la decisione del Senato di concedere l’autorizzazione a procedere per Salvini, il procedimento torna ora alla Procura di Palermo che dovrà chiedere il rinvio a giudizio del leader della Lega. Il gup fisserà l’udienza preliminare al termine della quale i pm potranno chiedere il processo o il proscioglimento dell’ex ministro. L’imputato – Salvini assumerà questa veste dopo la richiesta di rinvio a giudizio – potrebbe scegliere riti alternativi come il patteggiamento o l’abbreviato. L’udienza preliminare si concluderà con il rinvio a giudizio o con il proscioglimento. Nel primo caso il processo passerà al tribunale ordinario del capoluogo e si svolgerà secondo le norme del codice di procedura penale.