lunedì 27 luglio 2020

pc 27 luglio - Catania: il sindaco Pogliese condannato a 4 anni e 3 mesi per “spese pazze” all’Assemblea regionale siciliana – la corruzione dentro i palazzi del potere è “normalità”

Era stato eletto nel 2018 con il sostegno di tutta la bella cricca reazionaria di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Unione di Centro, Noi con Salvini, #DiventeràBellissima del Governatore Nello Musumeci e 4 liste civiche, poco prima che Catania venisse dichiarata in dissesto!
Da quel che si “scopre” adesso aveva alle spalle già una carriera di corrotto come deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Insomma, ogni nuovo “amministratore” della cosa pubblica, non appena arriva al potere amministra innanzi tutto le proprie tasche…

La sua condanna a 4 anni e 3 mesi per peculato continuato, con interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e confisca di 75mila euro, insieme ad altri quattro ex deputati regionali (Cataldo Fiorenza condannato a 3 anni e 8 mesi; Giulia Adamo, 3 anni e 6 mesi; Rudy Maira, 4 anni e 6 mesi; Livio Marrocco, 3 anni) conferma il grado infinito di corruzione che regna in Sicilia (e in tutto il Paese!), perché la corruzione della borghesia a tutti i livelli è un tratto distintivo di questo sistema capitalista che ogni giorno mostra il suo livello di marciume.
Ciononostante, Pogliese ha dichiarato di non volersi dimettere, e il primo ad essere pubblicamente d’accordo con lui, nemmeno a dirlo, è Stefano Candiani, senatore braccio destro di Salvini! Poi Lombardo, figlio di quel Raffaele Lombardo ex presidente della Regione condannato a due anni per voto di scambio, mentre è “Cauta la posizione dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania che … ‘augurano al primo cittadino di potere dimostrare la sua non colpevolezza’” (Gds 25/7/20)!

La condanna di Pogliese, un altro fascista “cresciuto sognando Almirante” dice un giornale, scombina un po’ i piani elettorali della destra in Sicilia, poiché era stato anche sponsorizzato dalla fascista Meloni e da altri partiti come candidato alle prossime elezioni a presidente di Regione, al posto dell’attuale “fascista per bene” Musumeci!

È certo che questa ennesima “crisi politica” prodotta dal criminale parassitismo borghese, che avrà i suoi strascichi “economici”, cercheranno in tutti i modi di scaricarla sui proletari e le masse popolari catanesi, innanzi tutto. Proletari e masse che devono cogliere questa occasione per far pagare la crisi a chi la produce.

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