venerdì 21 giugno 2019

pc 21 giugno - UNA GIUSTA INIZIATIVA DEL SINDACO DI NARDO' (LE) PER I BRACCIANTI IMMIGRATI - DA ESTENDERE

Il sindaco: niente lavoro sotto il solleone per i braccianti agricoli

La misura in vigore a Nardò da domani (OGGI 21 GIUGNO) al 31 agosto:
Stop alla raccolta dalle 12,20 alle 16,30. Multe di 500 euro

Corriere del Mezzogiorno (Puglia) 20 Jun 2019
Salvatore Avitabile

La tragedia di Abdullah Muhamed non è stata mai dimenticata. Il bracciante agricolo del Sudan aveva 47 anni e il 20 luglio di quattro anni fa fu colto da malore nelle campagne tra Nardò e Porto Cesareo mentre era impegnato nella raccolta di pomodori. Morì nonostante i soccorsi dei suoi compagni di lavoro, altri braccianti immigrati. La tragedia di Abdullah Muhamed fece molto scalpore e così il Comune di Nardò, sfidando anche gli imprenditori agricoli e le associazioni di categoria, ha vietato il lavoro nelle campagne durante le ore più calde. Una decisione che di fatto ha scongiurato altre vittime nelle campagne.
Così anche quest’anno il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha firmato l’ordinanza che, a partire da domani e fino al 31 agosto, vieterà il lavoro nei campi nella fascia oraria compresa tra le 12.30 e le
16.30. «Del resto, non mancano episodi di cronaca negli ultimi anni, in tutta la Puglia e anche nei campi del vasto agro neretino, che testimoniano i drammatici rischi sulla salute dei lavoratori che comporta lo sforzo in quelle ore della giornata particolarmente calde», spiega il sindaco Mellone secondo cui «peraltro, la raccolta delle angurie e di altri ortaggi in questo periodo dell’anno fa crescere la forza lavoro nelle campagne e quindi le conseguenze correlate. Vietare il lavoro nel momento più critico della giornata, pertanto, rappresenta la più importante azione a tutela della salute dei braccianti». Negli anni scorsi il provvedimento era stato osteggiato da alcune aziende agricole che però hanno perso i ricorsi davanti al Tar e al prefetto. Lo scorso anno Coldiretti aveva chiesto una rimodulazione degli orari. Al provvedimento sono interessate una ventina di aziende agricole che utilizzano alcune centinaia di braccianti agricoli, soprattutto immigrati. In questo periodo nelle campagne di Nardò c’è la raccolta delle angurie, poi toccherà ai pomodori. Chi viola l’ordinanza pagherà fino a 500 euro di multa. «Il divieto, circoscritto alle quattro ore, non pregiudica la normale giornata lavorativa per braccianti e aziende, viste le tante ore di luce naturale dei mesi estivi», dice ancora il sindaco di Nardò. Che conclude: «I fatti lo dimostrano: l’ordinanza è riuscita in questi anni a tutelare le condizioni di salute dei lavoratori e nel proposito di scongiurare quella che è una certa forma di sfruttamento degli stessi. Siamo sempre convinti che sia un atto di civiltà, un tassello del mosaico di quella agricoltura etica su cui stiamo lavorando sin dal primo giorno in cui ci siamo insediati».

Proprio in questi giorni, inoltre, polizia e carabinieri hanno potenziato i controlli per combattere lo sfruttamento del lavoro e il caporalato. Ieri a Marina di Ginosa, in provincia di Taranto, i carabinieri hanno arrestato un «caporale» sudanese che sfruttava otto braccianti agricoli, tutti suoi connazionali, che lavorano in nero.

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