Il quotidiano telematico
The Post Internazionale – conosciuto anche con l’acronimo
di Tpi – nella sua edizione di martedì diciotto giugno riporta un
articolo, a firma Madi Ferrucci, dal titolo: «Droni Usa partiti
dall’Italia per andare a uccidere in Libia? Boldrini a TPI: “Il Governo
chiarisca”».
Al suo interno si dà conto del numero spropositato di attacchi che
gli Stati Uniti d’America avrebbero effettuato in territorio libico,
dal 2011 ad oggi, utilizzando gli aerei senza pilota denominati droni:
si tratterebbe di ben cinquecentocinquanta incursioni volte ad
annichilire un certo numero di presunti “terroristi”.
Tra queste, però, ve ne sarebbe una che, se confermata, stonerebbe
in maniera vistosa: un attacco del 29 novembre 2018 nei pressi di Al
Uwaynat nel quale sarebbero stati uccisi undici membri pacifici della
comunità Tuareg, scambiati dai solerti militari americani per
militanti di Al Qaeda.
Da quanto emerge, i velivoli utilizzati in questi attacchi assai
poco “mirati” sarebbero decollati dall’aereoporto di Sigonella: ossia,
l’Aeronautica Militare italiana, avrebbe concesso ad un Paese terzo
l’utilizzo di una struttura di sua proprietà per meglio combattere la
“guerra al terrorismo”.
Probabilmente non sarebbe niente di scandaloso, chissà quante altre
volte è già accaduto in passato senza che la popolazione ne sapesse
nulla, se non fosse che «gli attacchi con i droni pongono un problema di
profilo etico, risparmiano le vite di chi li gestisce ma non
garantiscono che siano risparmiate vittime civili durante gli attacchi».
Queste le parole del professor Fabrizio Battistelli, presidente
dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRIAD),
durante la conferenza internazionale sui droni armati tenutasi a Roma il
tredici giugno, che aggiunge: «sono dei velivoli senza pilota,
manovrati da una stazione in Nevada lontana dal conflitto».
Non crediamo ci fosse ancora bisogno di un’ulteriore dimostrazione,
vista l’infinita sequela di casi accaduti negli ultimi decenni, ma da
quanto sopra esposto appare evidente come il terrorismo internazionale
organizzato abbia sede proprio nel Paese che ha deciso unilateralmente
di ergersi a paladino della sua distruzione.
Bosio (Al), 21 giugno 2019
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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