Sicurezza sul lavoro, ma anche sicurezza del lavoro in una
città simbolo, traumatizzata dalla tragedia della ThyssenKrupp e da cui è
partito il percorso che ha portato all’introduzione di una delle normative
considerate più rigorose in Europa. Una città che, prima in
Italia, ha ospitato la causa dei «rider» di Foodora contro la società
tedesca di food delivery e si interroga sulle questioni aperte dalla gig
economy. «Sicurezza: il cuore del lavoro», oltre a essere lo slogan scelto dai
sindacati per il Primo maggio è anche un modo per lanciare un
grido d’allarme sull’aumento delle morti bianche in Piemonte. Nel primo trimestre 2018 sono state 21 contro le 12 dell’analogo
periodo del 2017, quando in totale gli infortuni mortali sono stati 83 (già
confrontando il 2017 con il 2016 erano saliti del 2,5%). Torino - con 31 persone
che hanno perso la vita al lavoro in un anno - è stata la terza città
italiana per incidenti mortali mentre, sempre nel capoluogo
piemontese, gli infortuni che hanno avuto conseguenze gravi, con invalidità
permanenti, sono stati 856. Ancora tanti, troppi, perché in totale a
livello regionale gli incidenti, a prescindere dalla gravità, sono stati 47456.
I settori più coinvolti sono edilizia e trasporti, 7792 (+0,6%) hanno riguardato
il tragitto casa-lavoro mentre le vittime straniere sono state 6930 (+1,5%). ... a cui si aggiungono le malattie professionali, 1948 nella
regione. Per il 47% si tratta di malattie osteoarticolari, per il 16% di tumori.
E la fascia di età più a rischio risulta quella 50-69 anni.
Nessun commento:
Posta un commento