la brigata ebraica che difende lo stato nazisionista d Israele.
Un commento
Il taglio basso di pagina due del
manifesto di govedì ventisei aprile è occupato da un pezzo, firmato
Andrea Fabozzi, sulla manifestazione del giorno precedente a Roma, in occasione
della festa della Liberazione.
Nell’elenco delle organizzazioni presenti, il
redattore del “quotidiano comunista” cita anche la federazione romana del
Partito Democratico con uno sctriscione piuttosto bizzarro: «Antifascisti per i
diritti e la sicurezza».
diritti e la sicurezza».
E’ il secondo anno consecutivo che gli adepti
della formazione conn sede nell’ex collegio di via Sant’Andrea delle Fratte 16
si presentano ad un corteo, che ricorda i martiri della guerra di liberazione
dal fascismo italiano e da quello tedesco, in modo pittoresco.
Lo scorso anno, per rimarcare la propria
diversità rispetto alle altre sigle, a Milano si presentarono vestiti di blu con
le bandiere dell’Europa: una scelta bizzarra, visto che chi combatté per la
libertà non lo fece certamente per dare luogo ad una unione di Stati imperialisti e reazionari come quella
attuale.
Quest’anno, rispetto alla passata edizione, i
sedicenti democratici sono riusciti, nell’intento di coniugare l’antifascismo –
che non fa parte del dna di questa gentaglia, come dimostrano gli svariati posti
dove essi governano con l’appoggio di fascisti più o meno travestiti – con altri
temi, a fare di peggio.
Il problema è capire quali sarebbero i diritti di
cui lorsignori vanno cianciando: certamente non quelli dei lavoratori,
calpestati indegnamente dall’approvazione – da parte di un governo a guida Piddì
– del Jobs Act, ma non solo.
Senza dimenticare il tema della sicurezza che,
nell’accezione declinata dai sedicenti democratici, si esaurisce nella
repressione delle realtà che contestano assurdi provvedimenti come quelli legati
alla normativa sull’immigrazione.
Bosio (Al), 27 aprile 2018
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