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I
migranti occupavano piazza Sapphous da cinque giorni per protestare
contro le condizioni che vivono dentro l’hotspot di Moria - che tra le
altre cose ospita più del doppio dei migranti rispetto alla sua
capienza- e per fare pressione affinché le loro richieste d’asilo
venissero approvate al più presto. Verso lo 20.00 un gruppi di fascisti
si è avvicinato al presidio cominciando a lanciare, verso di questo,
oggetti di ogni genere. I migranti a quel punto hanno organizzato un
cordone a difesa dei bambini e hanno risposto all’attacco. Nel giro di
qualche ora l’arrivo di altra gente sul posto ha fatto in modo che
aumentasse ulteriormente il numero di migranti e fascisti che si
fronteggiavano.
Gli
scontri si sono, così, spostati sul lungo mare di Mitilene. Intorno
all’una di notte un intervento significativo della polizia che ha
evacuato la zona dai migranti caricandoli a forza su degli autobus per
riportarli al centro di “accoglienza” dove vengono trattenuti in attesa
di visto. I fascisti aprono alla strada all’intervento dello Stato, ma
non mancano le forme di resistenza e risposta.
Da
mesi vanno avanti le proteste dei migranti sostanzialmente detenuti
nell’ Hotspost di Moria. Già a luglio - mentre realizzavano un sit-in di
protesta durante il quale bloccarono la strada davanti all’ufficio
europeo di supposto per l’asilo (EASO) - vennero attaccati dalla polizia
con pietre e gas lacrimogeni. In quell’occasione i migranti risposero
al lancio di pietre e appiccarono incendi per bloccare l’avanzata della
forza dell’ordine. Una volta tornata la tranquillità una retata della
polizia portò a 35 arresti. Oggi si terrà per loro il processo,
con l’accusa di incendio doloso, tumulti, lesioni agli ufficiali di
polizia e distruzione della proprietà privata e pubblica, resistenza e
disturbo della quiete pubblica.
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