giovedì 8 ottobre 2015

pc 8 ottobre - MASSIMA MOBILITAZIONE CONTRO L'ENTRATA IN GUERRA DELL'ITALIA

Il governo italiano con la ministra con l'elmetto, Pinotti, oggi, dopo l'incontro con l'omologo americano Ashton Carter, sembra prendere un pò più di tempo per avere il SI del parlamento. Ma i motori di guerra per bombardare in Iraq sono accesi da tempo, e il passaggio in parlamento avrebbe lo scopo di avere un pieno via libera alla guerra, spegnendo anche gli ostacoli istituzionali.
E a questo proposito il governo Renzi sta lavorando alacremente per portare modifiche costituzionali.

Con la scusa dell'Isis, quindi, Gli Usa e l'Italia tornano a bombardare la popolazione irakena, riprendendo le stragi dei precedenti interventi.
Mentre l'Italia già guarda e si prepara per la guerra in Libia.

Proprio l'Iraq e la Libia dimostrano la tragedia di questi interventi bellici dell'imperialismo, che lasciano sul tappeto morti, distruzioni, malattie, miseria, e una situazione politica molto peggiore di prima.
E' sulle rovine, i disastri dei precedenti interventi bellici, sulla inevitabile e legittima reazione delle masse popolari che è cresciuta l'Isis.
E ora chi ha ampiamente contribuito alla forza dell'Isis pretende di esserne la soluzione.
In realtà non è l'Isis il problema, ma la ripresa nelle mani del potere geostrategico dell'imperialismo in queste zone.

Come riportava il Corriere della Sera: "...l’Italia si è già impegnata in questa direzione, sia pure nel mondo più riservato, quello imposto dalla etichetta diplomatica. La svolta si è determinata una settimana fa, durante la settantesima assemblea delle Nazioni Unite, a New York. Giornate nelle quali nel Palazzo di Vetro dell’Onu sono arrivati quasi tutti i leader del mondo. In quella occasione Matteo Renzi ha incontrato delegazioni ristrette di due governi: quello iracheno e quello degli Stati Uniti. All’Italia è stata chiesta la disponibilità a partecipare ad azioni di guerra con i Tornado che già sono dentro la coalizione occidentale contro l’Isis, sulla base di una decisione iniziale che risale a poco meno di un anno fa. Allora quattro Tornado furono inviati per la semplice ricognizione e la «illuminazione» degli obiettivi. Ma davanti alla richiesta americana ed irachena, nell’incontro di fine settembre al palazzo di Vetro, Renzi ha dato il via libera di massima al cambio delle regole di ingaggio della partecipazione italiana alla coalizione...".

Sviluppiamo il 24 ottobre (o prima se l'intervento dovesse effettuarsi) a Napoli, come in ogni città una forte mobilitazione contro la guerra imperialista, al fianco del popolo irakeno; unendola alla lotta contro la nuova politica fascista e razzista di espulsione dei migranti. 

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