“Abbiamo freddo, fame e ci serve il wi-fi”. I profughi protestano e si barricano in casa
I profughi durante la protesta, controllati dai
carabinieri
Non hanno i soldi che gli spetterebbero, i 2 euro e cinquanta al giorno stanziati dal Governo, non avrebbero abiti e scarpe sufficientemente caldi, i pasti non sarebbero sostanziosi e anzi provocherebbero loro problemi di salute. Denunciano inoltre condizioni igieniche precarie. Per finire non avrebbero neppure accesso al collegamento internet wi-fi che nella struttura è comunque presente. Questi i motivi che hanno portato la trentina di migranti africani a barricarsi in casa bloccando in sedie e brandine l'accesso al cortile agli operatori. Immediatamente per cercare di risolvere la situazione sono intervenute le forze dell'ordine con carabinieri e polizia. Sul posto anche i responsabili dell'associazione La Nuvola, la onlus di Torino che oltre a gestire quella casa cura l’accoglienza dei richiedenti asilo in altre quattro strutture in provincia, tra cui quella di Zimone dove si sono verificate altre proteste.
"Questo riso fa schifo": e lo gettano. Protesta dei migranti a San Donato
Una trentina di profughi questa mattina è scesa in strada rovesciando a terra i piatti. E' intervenuta la polizia per riportare la calma
I rifugiati ospiti del centro di accoglienza di via Aquila protestano per la qualità del cibo. E’ successo questa mattina (lunedì cinque ottobre, n.d.r.) nella struttura di zona San Donato dove venerdì scorso sono arrivati una trentina di persone che si sono aggiunti al centinaio ospiti che da tempo soggiornano nella struttura.
Alcuni di loro si sono presentati con i vassoi della cena di ieri sera e li hanno buttati per terra in strada e sul marciapiede. “Il riso è immangiabile”, hanno detto agli operatori della cooperativa L’Isola di Ariel che si occupa dell’accoglienza.
Per evitare che la situazione degenerasse è intervenuta la polizia che per circa un’ora ha presidiato la zona. In breve comunque tutto è tornato alla normalità. “Tanto è vero che a pranzo anche chi aveva protestato per la cena, ha mangiato senza protestare e senza che ci fossero problemi”, dicono dalla cooperativa.
“Il problema è nato con gli ultimi arrivi - dicono ancora - Sono persone che non erano mai state qui e che forse si aspettavano una struttura diversa. Il problema è che noi come tutti i centri che accolgono i rifugiati ci troviamo in emergenza per i numerosi arrivi e incidenti come questo possono capitare”.
Nel centro sono ospitati 130 migranti per molti dei quali è scaduto il progetto di accoglienza.
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