Dopo tre fumate nere e oltre due mesi di stallo, l’assemblea dei soci di Equitalia - cioè l’Agenzia delle Entrate con il 51% e l’Inps che ha il 49% – ha nominato il nuovo amministratore delegato. La scelta è caduta sul tributarista renziano Ernesto Maria Ruffini: una soluzione di compromesso, caldeggiata da Palazzo Chigi, che mette fine al braccio di ferro tra il Tesoro, favorevole alla riconferma del precedente numero uno Benedetto Mineo, e la direttrice delle Entrate Rossella Orlandi, che spingeva per la soluzione interna attraverso l’affidamento della gestione operativa all’attuale direttore di Equitalia Veneto Mauro Pastore. In caso di ulteriore slittamento, del resto, le conseguenze rischiavano di essere pesanti: gli organi sociali sono arrivati a scadenza il 30 aprile e da ora in poi, trascorsi anche i 45 giorni di prorogatio, i loro atti sarebbero stati nulli. Alla presidenza è stato confermato Vincenzo Busa.

Ruffini alla Leopolda 2014 ha proposto l’invio delle dichiarazioni dei redditi a domicilio
La nomina di Ruffini, arrivata all’inizio della settimana in cui vedranno la luce gli ultimi decreti attuativi della delega fiscale, è un chiaro segnale che il premier Matteo Renzi intende sì procedere nel senso di uno sganciamento di Equitalia dalle Entrate, ma gestendo anche questo fronte con un “suo” uomo. Ruffini, palermitano classe 1969, tributarista dello studio Fantozzi & associati, è infatti molto vicino al segretario del Pd e al momento della nascita del governo, l’anno scorso, è stato tra i papabili per un posto da sottosegretario all’Economia. Ha partecipato alle Leopolde, proponendo tra l’altro l’invio della dichiarazione dei redditi a domicilio (di cui il 730 precompilato è la prima tappa). Collaboratore de Il Sole 24 Ore e blogger dell‘Espresso, membro dell’associazione A buon diritto di Luigi Manconi,
Alla presidenza di Equitalia è stato invece confermato Vincenzo Busa, che ha assunto la carica nel settembre 2014 dopo che la Orlandi ha fatto saltare la prevista nomina di Luigi Magistro, ex numero due di Attilio Befera e oggi commissario del Mose.