domenica 14 giugno 2015

pc 14 giugno - Da Pisa a Taranto, da Napoli a Palermo, da Roma a tutta Italia - proseguiamo sulla strada del 2 Giugno... a Pisa verso la costituzione di un Comitato

Pisa: verso la costituzione di un coordinamento contro la guerra

Un coordinamento pisano contro la guerra ha tutti i numeri per potersi realizzare.


Sala dell’incontro, piena dall’inizio alla fine... una trama di riflessioni, analisi, informazioni e proposte

Marco Santopadre, esponente della Rete dei Comunisti e giornalista di www.contropiano.org, ci ha parlato del ruolo centrale dell’Unione Europea in tutti i fronti di conflitto, dall’Ucraina sino alla Libia, in un “arco di guerra” che ormai da anni circonda il continente europeo. Una centralità che si compenetra e si misura all’interno dell’Alleanza Atlantica (NATO), retaggio di una guerra fredda che sulla frontiera ucraina riprende vigore come e forse più dei tempi nei quali l’imperialismo statunitense doveva confrontarsi con l’URSS.
Oggi gli Stati Uniti, ridimensionati in termini economici dalla crisi sistemica del capitalismo e da una competizione globale sempre più feroce, usano la loro forza militare per condizionare e costringere l’emergente polo imperialista europeo negli ambiti di un’alleanza che più di una volta ha “mostrato la corda”, a dimostrazione dei crescenti conflitti d’interesse tra economie alla conquista degli stessi spazi di mercato, risorse umane e materiali, territori e aree geografiche.... Nella conclusione del suo intervento, forte è stato l’appello a riprendere il cammino dell’opposizione organizzata contro i venti di guerra, a partire dal pericolo di  una nuova aggressione militare dell’Unione Europea contro la Libia.
Franco Dinelli, dirigente di Pax Crhisti, ha centrato il suo intervento soprattutto sull’analisi di quella parte del mondo cattolico una volta impegnato nel movimento pacifista. Analisi a tratti impietosa la sua, che ci ha dato modo di capire una causa (non certo la sola) della progressiva scomparsa di un movimento che, per anni, ha caratterizzato il nostro paese a livello mondiale per dinamismo e capacità mobilitativa. Conformismo, silenzi colpevoli, collateralità con i meccanismi di mistificazione e orientamento dell’opinione pubblica da parte d’importanti testate afferenti al cattolicesimo ufficiale, hanno contribuito, secondo Franco, ad annichilire progressivamente quella spinta politica e morale che spingeva tanti cattolici ad unirsi ed incarnare le oceaniche manifestazione che riempivano piazze e strade contro l’invasione dell’Iraq nel 2003, e che per anni ha ingrossato le fila di tanti comitati locali che si battevano contro la militarizzazione e la guerra. Una crisi d’impegno e motivazioni grave, ma secondo Franco non irreversibile, che va contrastata con la ripresa del dibattito, del confronto e della mobilitazione.
Emanuela Grifoni, esponente di Ross@ Pisa, ha parlato del complesso meccanismo d’interazione tra militare e civile esistente sui nostri territori, o meglio tra “il polo della guerra”, rappresentato dalla base militare USA di Camp Darby, dall’Hub all’aeroporto militare dall’Oro, dalla caserma dei paracadutisti Gamerra, che recentemente è stata scelta per l’insediamento del ComFoSe (Comando delle Forze Speciali), da produzioni militari a esso dedicato (IDS - Industria dei Sistemi S.p.A. di Pisa produce mini droni per le truppe speciali) e “il polo della pace”, incarnato dalla scuola superiore Sant’Anna, dalla Giunta PD che regge il Comune di Pisa e da alcuni ambiti “pacifisti” in stretta relazione con i primi due soggetti. Un’interazione all’opera da tempo, in grado di sviluppare sinergicamente capacità operative “sui campi di battaglia” (peacekeeping, peace building, copri civili di pace) e nella battaglia ideologica in patria, attraverso una complessa opera di penetrazione sui territori, a partire dalla “giornata della solidarietà”, che da alcuni anni vede i paracadutisti entrare nelle scuole elementari e medie inferiori ad insegnare la “cultura della difesa” ai bambini.  Motivi validi per tornare a occuparsi con urgenza, come giustamente ha concluso Emanuela, dei temi della pace e della guerra su un territorio sicuramente all’avanguardia sia in termini di sperimentazioni, sia in termini di proiezione bellica verso i tanti fronti di guerra accesi dalla volontà di potenza dell’Unione Europea e della NATO.
L’incontro si è concluso con la proposta di costituzione di un Comitato contro la guerra cittadino, al termine di un percorso di confronto con tutte le realtà che a Pisa e in provincia sono interessate. Su questo obiettivo il circolo agorà si sente impegnato sin da ora, mettendo a disposizione la propria sede e le proprie risorse materiali ed intellettuali.

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