sabato 14 marzo 2015

pc 14 marzo - Dall'India alla Cina operai in lotta - continua la lotta nel distretto delle scarpe

Circa cinquemila lavoratori hanno incrociato le braccia mercoledi', per il terzo giorno consecutivo, in una fabbrica di scarpe di Donguang, nella Cina meridionale. I lavoratori chiedono anni di mancato pagamento in sussidi per la casa. L'azienda, la Stella International Holding, ha tra i suoi
committenti piu' noti Guess, Michael Kors, Prada (Burberry ha smentito, dicendo di aver interrotto le forniture nel 2013).
"Vogliamo una spiegazione. Perche' non ci hanno pagato in tutti questi anni?", chiede Liu Zai cui l'azienda deve otto anni d'indennita' per la casa. Liu e i due attivisti sostengono che mercoledi' mattina circa 5000 lavoratori sono tornati a scioperare, alla maggior parte di loro e' stato intimato di riprendere a lavorare, ma senza successo.
Per la portavoce della compagnia, invece, sono solo un centinaio gli scioperanti.
Undici anni fa la compagnia vide migliaia di lavoratori scioperare per protestare contro bassi stipendi, orari massacranti e scarsa qualita' del cibo. Quasi un anno fa, sempre a Donguang, circa 40mila impiegati della taiwanese Yue Yuan, che produce per Adidas e Nike, incrociarono le braccia,
dando vita al piu' grande sciopero degli ultimi decenni. Secondo il gruppo di Hong Kong per la difesa dei diritti dei lavoratori, China Labour Bulletin, nel 2014 il numero delle proteste operaie e' piu' che raddoppiato, passando dai 656 casi del 2013 ai 1.378 dello scorso anno. Tra le cause principali il rallentamento dell'economia, l'aumento dei costi del lavoro e la diffusione dei social media che hanno contribuito a far maturare quasi una coscienza di classe.

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