mercoledì 11 marzo 2015

pc 11 marzo - TARANTO: PROCESSO A CHI LOTTA CONTRO GLI STUPRI E FEMMINICIDI

(dal MFPR) - Questa mattina al tribunale di Taranto si è tenuta l'udienza preliminare contro una esponente del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, Calderazzi Margherita, e il padre di Carmela Cirella – la ragazzina di 13 anni, stuprata e suicidata nel 2007. Il processo è stato subito rinviato al 10 giugno.

Ma l'avvocato, difensore all'epoca di uno degli imputati per stupro e autore della denuncia-querela che ha dato vita a questo processo, si è anche costituito “parte civile”. 

SI PROCESSA CHI LOTTA CONTRO GLI STUPRI E LE UCCISIONI DELLE DONNE; contro chi chiedeva verità e giustizia per Carmela, stuprata dagli uomini e uccisa dallo Stato.

NOI CONTINUEREMO A LOTTARE CONTRO GLI STUPRI E I FEMMINICIDI, E NON SARANNO QUESTE DENUNCE A FERMARCI!

Ma quali sarebbero i fatti denunciati che hanno dato vita a questo incredibile processo?
Li riportiamo, perchè sono di per sè esemplari del clima che circola nei Tribunali.


Primo - LA DENUNCIA FATTA DA UNO DEGLI IMPUTATI PER STUPRO il 22.6.2012

"Io sottoscritto Carnevale Massimo... faccio presente che sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella partecipazione allo stesso e temo, pertanto, ripercussioni per la mia sicurezza e incolumità... in occasione delle varie udienze si raduna un'agguerrita folla di manifestanti che, non solo, espone cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati, ma soprattutto mi impedisce di raggiungere il Tribunale liberamente costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze per timore di essere riconosciuto e quindi aggredito. 
Specifico altresì che, in occasione dell'udienza del 27.4.2012, addirittura era stata organizzata nei pressi del Tribunale una "Marcia per Carmela" e che i cancelli del predetto edificio erano tappezzati di cartelli a firma del MFPR contenenti le seguenti frasi offensive e denigratorie non solo della mia persona ma anche delle modalità con le quali si sta amministrando la giustizia di Taranto:
"La violenza sulle donne non fa che proseguire la discriminazione, il doppio sfruttamento e oppressione che oggi va sempre più avanti sul terreno delle condizioni di vita e di lavoro generali delle donne - Carmela violentata dagli uomini e uccisa dallo Stato".
Queste circostanze, certamente, ledono il mio diritto alla difesa, atteso che non ho la possibilità di replica, ma, soprattutto, perchè una così grave situazione locale potrebbe condizionare la serenità dei giudicanti che, esposti al clamore mediatico, potrebbero essere influenzati in negativo nella loro opera di giudizio".

Ogni commento è superfluo. Già replicare sarebbe dargli importanza.
Ma vogliamo solo sottolineare, come per questi "miseri uomini che odiano le donne" sarebbe violenza nei loro confronti il solo fatto di denunciare che le donne sono discriminate, subiscono doppio sfruttamento e oppressione...; questi "vermi" le vogliono oppresse e silenti.

Secondo. LA DENUNCIA-QUERELA FATTA DALL'AVVOCATO

L'avvocato Maurizio Besio, difensore di Carnevale imputato per stupro di Carmela, il 16 aprile dell'anno scorso prende carta e pena e scrive:

"... Come divenuta ormai prassi, anche la mattina del 4.4.2014 il Tribunale di Taranto veniva presidiato da alcune donne del c.d. "Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario... venivo materialmente in possesso di un volantino fatto girare all'interno del Tribunale da parte del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario in cui oltre ad un pesante attacco alla Magistratura tarantina rea, a dir del movimento, di "aver coperto gli stupratori" era testualmente riportato: "IL PRESIDIO DEL MFPR DISTURBA GLI AVVOCATI DEGLI STUPRATORI - la manifestazione di protesta davanti al Tribunale ha indotto i legali di uno degli imputati, Massimo Carnevale, a chiedere la remissione del processo in altra sede per incompatibilità ambientale". Il volantino, oltre ad apostrofare il mio cliente con epiteti ingiuriosi, proseguiva portando fedelmente e alla lettera il contenuto dell'istanza di remissione...
A quel punto, stante ancora la presenza in aula del Collegio, ho cercato di far riaprire il verbale d'udienza per permettere, soprattutto ai magistrati di prendere contezza del contenuto di quel volantino che ho definito "vergognoso"...
In aula era presente il Sig. Frassanito Alfonso (padre di Carmela - ndr), costituita parte civile nel procedimento, il quale alle mie esternazioni in riferimento all'intollerabilità della situazione che puntualmente si crea in Tribunale in occasione del procedimento, ma ancor di più per l'intollerabile divulgazione di atti processuali provenienti dall'imputato e da me redatti, si rivolgeva al sottoscritto con fare arrogante ed aggressivo dicendo "che avrei dovuto vergognarmi io"...
(quindi questo avvocato fa riferimento ad un comunicato - che lui chiama "lettera" - in internet sull'udienza del mattino - ndr) "...nella lettera erano contenute le seguenti frasi altamente oltraggiose e non vere che hanno leso il mio prestigio personale e la mia onorabilità di uomo del seguente tenore letterale: Ad un certo punto il volantino diffuso all'esterno del Tribunale dal MFPR ha fatto il suo ingresso nella grigia aula del Tribunale. L'avvocato di Carnevale, Besio, lo ha sbandierato gridando "è una vergogna" pretendendo che il Giudice lo mettesse agli atti. Mentre il Giudice ha rispedito questa richiesta al mittente, il padre di Carmela e il suo avvocato hanno fortemente ribattuto dicendo all'avv. di Carnevale che si doveva vergognare di ben altro, si doveva vergognare di ridere in aula di una bambina che è morta anche a seguito dello stupro del suo cliente. Il 13 giugno (giorno in cui doveva esserci la sentenza - ndr) le donne faranno in modo di far preoccupare molto di più i tre stupratori e i loro avvocati... ritengo gravemente offensivo e altamente lesivo della mia personalità e totalmente gratuita la minaccia..."

Terzo. LA DENUNCIA DI QUESTO AVVOCATO AL PADRE DI CARMELA

"... con un post indirizzato al direttore della Gazzetta del mezzogiorno, Frassanito (il padre di Carmela ndr) ha scritto: "leggo, nell'odierna edizione del vostro giornale, con enorme disgusto, le dichiarazioni rese dall'Avvocato Maurizio Besio in merito al volantino fatto girare ieri dal Movimento Femminista... volantino nel quale non trovo nulla su cui obiettare essendo una semplice cronistoria di una vergogna tutta italiana".
Il post continua: "Leggo che in questo processo nessuno degli imputati è accusato di istigazione al suicidio, e devo ricordare al suddetto professionista che ciò è tecnicamente vero, gli imputati tra cui il suo assistito sono accusati di stupro infatti, dimenticando però che tantissime delle vittime di stupro hanno messo termine al loro calvario con un suicidio...
Capisco che il suddetto è mosso solo ed esclusivamente da motivazioni professionali... (ma) trovo io vergognosa la sua plateale protesta in aula e non solo quella, le stesse cose riportate in quel volantino le vado sbandierando anche io e da sette anni per tutta la nazione, come mai finora non ha detto nulla?..."
"E' evidente - continua l'Avv. Besio - come le esternazioni di Frassanito siano altamente lesive della mia onorabilità e professionalità...".

MA QUALE "ONORABILITA'" C'E' A DIFENDERE DEGLI STUPRATORI!

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