Milano - Mille studenti in piazza: lancio di
vernice contro la polizia, un fermo
Davanti a Palazzo Lombardia i
manifestanti hanno preso di mira le forze dell’ordine, che hanno
risposto con i lacrimogeni.
,...a Milano
durante il corteo degli studenti di giovedì mattina. I manifestanti
sono arrivati, come avevano annunciato, davanti al palazzo della
Regione Lombardia, proseguendo oltre il percorso autorizzato. In via
Melchiorre Gioia sono arrivati circa un migliaio di studenti e hanno
trovato la strada chiusa dalle forze dell’ordine all’altezza
dell’entrata del palazzo della Regione. A dare il via agli
scontri, il lancio di vernice rosa, spruzzata da estintori,
sugli agenti e sui mezzi di polizia a presidio della Regione. Le
forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno risposto con i
lacrimogeni. Non c’è stato però alcun contatto fisico diretto tra
poliziotti e manifestanti. Uno studente è stato fermato dalla
polizia: si tratta di un quindicenne iscritto al liceo Carducci. Il
ragazzo è stato portato in questura per accertamenti ed è stato poi
denunciato a piede libero per lancio di oggetti. Il giovane era
«parzialmente travisato». A corteo concluso, gli studenti hanno
annunciato il fermo con un megafono invitando tutti i partecipanti a
una riunione nel pomeriggio per decidere altre possibili iniziative
di protesta. Come annunciato, è scattata l’occupazione temporanea
di uno spazio tra via Meravigli e via Camperio, ribattezzato T.A.Z.
(Temporary Autonomous Zone, dall’omonimo concetto coniato negli
anni Settanta dal filosofo anarchico Akim Bey). Un altro gruppo di
manifestanti, invece, si è diretto verso il centro sociale Lambretta
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Il corteo degli studenti
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La partenza
«Expo+ Jobs Act+ Buona Scuola= un
futuro di m....», è lo striscione che ha aperto il corteo,
partito alle 9.30 mattina da largo Cairoli. Circa un migliaio di
ragazzi hanno invaso le vie del centro, annunciando di essere diretti
a Palazzo Lombardia, per manifestare contro le linee guida del
governo Renzi su «La Buona Scuola
Cartelli contro le banche
In largo Cairoli i manifestanti hanno
attaccato sulle vetrine delle banche dei cartelli con la scritta «La
Milano di Expo non ci piace, nessuna giustizia, nessuna pace». E un
altro recita «#civediamoil30aprile No Expo». «Il governo
presenterà in consiglio dei ministri il ddl per tradurre in via
legislativa le linee guida de La Buona Scuola - dicono gli studenti -
torneremo in tantissime piazze del Paese principalmente per
contrastare questa idea. Gli studenti chiedono «un altro modello di
scuola, ma anche di sviluppo che superi le disastrose politiche di
austerity». «Renzi non ci permette un futuro come persone, che si
immergeranno nel mondo del lavoro, ancora da precari», come spiega
una studentessa di un liceo artistico.a Scuola». Forti i disagi alla
circolazione, deviati i mezzi di superficie. Il corteo è stato
scortato da circa 40 poliziotti, in testa e in coda. La Digos ha
sequestrato le aste delle bandiere a un gruppo di liceali del Fronte
della gioventù comunista. I ragazzi si sono allora legati le
bandiere con falce e martello al collo, al polso o agli zaini. Alla
partenza della manifestazione c’è stato un lancio di uova contro
l’Expo Gate:
«Durante il percorso verranno fatte
varie azioni in punti notevoli della città», avevano annunciato gli
studenti. La manifestazione era autorizzata fino a piazza Luigi
Einaudi (Melchiorre Gioia), ma gli studenti fin dall’inizio erano
intenzionati ad arrivare a Palazzo Lombardia, sede della Regione: «Il
12 marzo saremo in piazza in tutta Italia contro buona scuola,
governo Renzi e modello Expo. Andremo fino alla Regione colpevole di
innumerevoli tagli al diritto allo studio che hanno portato al fatto
che la Lombardia sia tra le regioni col più alto tasso di abbandono
scolastico».a Digos avevano già monitorato alcuni gruppi mentre
compravano le uova.
Un’ulteriore mobilitazione è
annunciata per oggi venerdì 13 marzo. Scrive il collettivo: «Torneremo
in università, per riempire di saperi liberi e antirazzisti un posto
che deve rimanere di incontro e cultura, ma che rischia di diventare
talmente asettico da poter venire chiuso tre giorni senza preavviso
in piena sessione d’esame solo per impedire un’assemblea su Expo
da un cda in cui siedono 4 banchieri di intensa San Paolo (principale
sponsor di Expo) e che in nome della “pace sociale” è disposto
ad assegnare aule ai nazifascisti». Il riferimento è ai fatti di
gennaio, quando l’Università statale rimase chiusa per tre
giorni, da venerdì 16 a domenica 18, in occasione dell’assemblea
nazionale del movimento «No Expo»,
Gli studenti hanno sfilato contro il
decreto «La buona scuola» del governo Renzi anche nelle principali
città italiane. A Roma il corteo, partito da piazza della
Repubblica, si è concluso nel primo pomeriggio in piazza Santi
Apostoli. .... Prima di concludere la
protesta con il lancio simboliche di gomme da cancellare (metafora
della richiesta di azzerare il decreto Renzi), gli studenti di sono
dati appuntamento per il 18 marzo: giornata di mobilitazione in tutta
Europa contro l’inaugurazione della nuova sede della Bce a
Francoforte. Un centinaio di studenti ha manifestato contro la
riforma Renzi-Giannini anche a Torino: nessuno scontro, solo il
lancio di penne e matite davanti al Miur in corso Vittorio Emanuele.
E a Genova, dove non si sono registrati incidenti, davanti alla
prefettura i ragazzi hanno formato per qualche minuto una catena
umana. Il corteo, tuttavia, ha causato disagi al traffico
paralizzando il centro della città.
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