I padroni vogliono scaricare la crisi, creata dal loro sistema di sfruttamento, sugli operai e approfittano del calo del prezzo del petrolio per uscire più forti e mantenere alti i loro profitti, attraverso licenziamenti e ristrutturazione della fabbrica. La linea perdente dei sindacati confederali che ragionano come il padrone non è in grado di contrastare questa situazione se non facendola pagare ai lavoratori, che si devono far carico attraverso i contratti di solidarietà di una riduzione del salario, e creando le condizioni per nuovi licenziamenti strutturali.
Una situazione che, anche se in condizioni diverse, accomuna dall'Ilva, alla Dalmine, passando per Terni e tutte le altre importanti vertenze che vengono gestite attraverso trattative sindacali con la mediazione del governo Renzi, sempre pronto a sostenere gli interessi dei padroni e che richiede urgentemente la costruzione di uno sciopero generale dal basso contro padroni e governo.
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