Montezemolo, Della Valle e Sciarrone chiamati dall'accusa a testimoniare al processo per la strage costata la vita a 32 persone il 29 giugno 2009
Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo e
Giuseppe Sciarrone sono stati chiamati dalla Procura di Lucca per
testimoniare al processo per la strage di Viareggio. I tre fondatori di
Ntv si sono presentati in prima persona. L'accusa, attraverso di loro,
ha cercato di individuare le responsabilità dell'ex ad di FS Mauro
Moretti nella gestione della sicurezza delle rete ferroviaria nel
periodo in cui è avvenuta la strage costata la vita a 32 persone il 29
giugno 2009.
Prima e dopo l'udienza, hanno parlato a lungo con i familiari delle
vittime, accettando anche di indossare la spilla di una loro
associazione ("Il mondo che vorrei"). Sulle eventuali responsabilità di
Moretti nella gestione della sicurezza all'interno di Fs, i tre
fondatori di NTV hanno chiaramente risposto di non poterne sapere nulla.
"Non c'era foglia che si muovesse senza che Moretti lo volesse", ha
però detto Montezemolo, parlando in generale del forte ruolo dell'ex ad.
Soddisfatto il legale di Fs, Armando D'Apote: "E' stata un'udienza di
un'irrilevanza addirittura penosa", ha dichiarato. Per Luciana Beretti,
che nella strage perse il figlio Federico, è stata comunque importante
la presenza di questi testimoni eccellenti, perché "si sono riaccesi i
riflettori su questo processo", ha detto.
"Il 'Metodo Moretti' - ha detto l'avvocato Armando D'Apote, difensore
del manager, commentando le testimonianze di Diego Della Valle e Luca
Cordero di Montezemolo che, al processo per la strage di Viareggio,
hanno parlato proprio di 'Metodo Moretti' - è quello di chi ha le idee
chiare, di chi ha risanato Ferrovie con una visione societaria e
industriale chiara. Anche in Tod's - ha aggiunto - non si muove foglia
che Della Valle non voglia. In Ferrari forse l'incombenza di Montezemolo
era più debole, ma adesso - conclude - non si muove foglia che
Marchionne non voglia"
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