Proteste a Ferguson, spari contro la polizia
A Ferguson, nel Missouri, la protesta contro il razzismo omicida della polizia "cambia verso".
Due agenti di polizia sarebbero stati raggiunti da colpi di arma da fuoco fuori dal dipartimento di polizia di Ferguson, durante una protesta in corso davanti all'edificio. Secondo quanto riferito da una fonte di polizia al St.Louis Post-Dispatch, gli agenti colpiti apparterrebbero uno alla contea di St.Louis e l'altro al comune di Webster Groves.
Testimoni hanno parlato di 2-4 spari, provenienti da un gruppo di case sulla Tiffin avenue all'incrocio con la West Florissant avenue.
Proprio ieri si era dimesso il capo della polizia locale, Thomas Jackson. È il sesto funzionario direttivo costretto a lasciare dopo il rapporto del Dipartimento di giustizia statunitense, che ha riconosciuto comportamenti e discriminazioni razziali nella pratica quotidiana della polizia di Ferguson. La sua testa era stata chiesta esplicitamente e più volte dalle manifestazioni di piazza che si erano susseguite, fino a diventare una vera e propria rivolta, dopo l'uccisione del 18enne di colore Michael Brown.
Poche ore prima si era dimesso anche il city manager John Shaw, una delle autorità maggiori della cittadina, accusato di discriminare gli afroamericani e giustificare regolarmente le violenze della polizia.
Nei giorni scorsi erano stati licenziati due funzionari del dipartimento di polizia ed erano stati costretti alle dimissioni i vertici della Corte Municipale di Ferguson, tra cui il giudice a capo della corte, Ronald Brockmeyer.
Due agenti di polizia sarebbero stati raggiunti da colpi di arma da fuoco fuori dal dipartimento di polizia di Ferguson, durante una protesta in corso davanti all'edificio. Secondo quanto riferito da una fonte di polizia al St.Louis Post-Dispatch, gli agenti colpiti apparterrebbero uno alla contea di St.Louis e l'altro al comune di Webster Groves.
Testimoni hanno parlato di 2-4 spari, provenienti da un gruppo di case sulla Tiffin avenue all'incrocio con la West Florissant avenue.
Proprio ieri si era dimesso il capo della polizia locale, Thomas Jackson. È il sesto funzionario direttivo costretto a lasciare dopo il rapporto del Dipartimento di giustizia statunitense, che ha riconosciuto comportamenti e discriminazioni razziali nella pratica quotidiana della polizia di Ferguson. La sua testa era stata chiesta esplicitamente e più volte dalle manifestazioni di piazza che si erano susseguite, fino a diventare una vera e propria rivolta, dopo l'uccisione del 18enne di colore Michael Brown.
Poche ore prima si era dimesso anche il city manager John Shaw, una delle autorità maggiori della cittadina, accusato di discriminare gli afroamericani e giustificare regolarmente le violenze della polizia.
Nei giorni scorsi erano stati licenziati due funzionari del dipartimento di polizia ed erano stati costretti alle dimissioni i vertici della Corte Municipale di Ferguson, tra cui il giudice a capo della corte, Ronald Brockmeyer.
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