«Non credo che nessuno
abbia mai scritto sul "denaro" con una tale mancanza di denaro»… dice
Marx in una lettera al suo amico Engels e insieme a Marx noi possiamo dire che comprendiamo
benissimo dato che per i proletari questa cronica mancanza è una condizione
costante…
Marx ricorda innanzi
tutto che questa analisi “… vale soltanto per la forma qui considerata della circolazione semplice delle merci.”
Nel “mondo capovolto”
del sistema capitalistico, abbiamo visto che le merci circolano affinché ci sia
il “ricambio organico sociale”, cioè per la sopravvivenza degli uomini, e una
merce particolare, la merce denaro, assume la funzione di mezzo che le fa
circolare, scambiandosi di posto continuamente con esse, corre di mano in mano.
Dice infatti Marx: “La forma di movimento immediatamente conferita al denaro
dalla circolazione delle merci, è dunque: allontanamento costante del denaro
dal punto di partenza, sua corsa dalla mano d'un possessore di merci nella mano
dell'altro, ossia suo corso (currency, cours de la monnaie).”
“Che questa forma
unilaterale del movimento del denaro sorga dalla forma bilaterale del movimento
della merce, rimane nascosto. La natura stessa della circolazione delle merci
genera l'apparenza opposta.” Quindi, “…benché
il movimento del denaro sia solo espressione della circolazione delle merci,
la circolazione appare viceversa solo come risultato del movimento del denaro...
La continuità del movimento viene così a
stare tutta dalla parte del denaro…”.
Questi
passaggi servono a Marx per ribadire ancora una volta che il denaro non ha niente
di magico!
E visto che “Ogni merce, al suo primo passo nella
circolazione, al suo primo cambiamento di forma, cade fuori della circolazione, nella quale poi entra sempre merce
nuova.” E “Invece il denaro, come mezzo
di circolazione, abita continuamente nella sfera della circolazione, e si
aggira continuamente in essa. Sorge quindi il problema di quanto denaro assorba
continuamente questa sfera.”
Dunque quanto denaro serve alla circolazione?
Marx elabora una formula: “Somma dei prezzi delle merci / Numero dei giri di
monete di eguale nome = massa del denaro funzionante come mezzo di
circolazione.” E dice che “Questa legge ha validità generale.”
E cioè, per sapere qual
è la massa di denaro che serve per fare circolare tutte le merci bisogna
conoscere la somma dei prezzi di queste merci e con quale rapidità girano di
mano in mano e cioè la velocità con la quale gira il denaro. Se il denaro gira
velocemente ne basta di meno, se gira più lentamente ne serve di più.
“Nella velocità del
corso del denaro appare dunque la unità fluida delle fasi opposte che si
integrano a vicenda: trasformazione della figura di uso in figura di valore, e
ritrasformazione della figura di valore in figura di uso, ossia dei due
processi della vendita e della compera. Viceversa, nel rallentamento del corso del denaro appare la separazione e il farsi
indipendenti e opposti di quei processi, il ristagno del cambiamento delle
forme e quindi del ricambio materiale. Di dove venga tale ristagno non si
può vedere naturalmente dall'aspetto della circolazione, la quale ci mostra
soltanto il fenomeno. Alla intuizione
popolare che vede il denaro apparire e scomparire meno spesso in tutti i punti
periferici della circolazione quando si rallenti il corso del denaro, sembra
ovvio interpretare il fenomeno come insufficienza della quantità dei mezzi di
circolazione”.
Questa
situazione si sta verificando nella crisi a livello mondiale oggi! E qui, come
abbiamo visto, sono innanzi tutto i governi che si illudono e pensano di
risolvere il problema aumentando la massa di denaro in circolazione. Dopo gli
Stati Uniti, la Cina, il Giappone e altri paesi nel mondo anche l’Unione
Europa, tramite Draghi, ha deciso di lanciare il suo “quantitative easing” e
cioè di immettere sul mercato circa 60 miliardi di euro al mese per almeno un anno! (E poi dicono che i soldi
non ci sono!!!)
Ma
la massa del denaro non può essere insufficiente, dato che rispecchia (anche se
idealmente e come media viste le possibili oscillazioni del valore) i prezzi
delle merci esistenti, dice infatti Marx che “… la quantità del denaro… dipende
dal suo proprio valore…” per cui “L'illusione che i
prezzi delle merci, viceversa, siano determinati dalla massa dei mezzi di
circolazione, e questa massa sia determinata a sua volta dalla massa del
materiale monetario che si trova in un dato paese, ha la sua radice, nei suoi
primi sostenitori, nell'ipotesi assurda
che entrino merci senza prezzo e denaro senza valore nel processo della
circolazione…”.
Abbiamo già visto che
nel corso dello sviluppo del capitalismo l’oro come merce denaro è stato
sostituito con carta moneta “cedole di carta” dice Marx “cose che sono,
relativamente, senza valore, cedole di carta, possono funzionare in vece sua
come moneta.” Nella sostanza un “simbolo”, un “segno” ha assorbito la funzione
dell’oro come merce denaro. Questo lungo processo è stato causato anche dal
fatto che l’oro in questa circolazione si logorava e perdeva peso “cessando,
quindi, anche d'essere equivalente reale
delle merci i cui prezzi esso realizza” e quindi rappresentava meno valore,
cioè si svalutava, ce ne voleva di più per comprare la stessa merce.
In questo processo
interviene lo Stato dice Marx che “getta nel processo della circolazione, dal
di fuori, cedole di carta sulle quali sono stampati nomi di denaro, per es. 5
Euro, 10 Euro, ecc. Finché esse circolano realmente al posto della somma di oro
dello stesso peso, nel loro movimento si rispecchiano soltanto le leggi del
corso del denaro. Una legge specifica della circolazione cartacea può sorgere
soltanto dal suo rapporto con l'oro, in quanto essa è rappresentante di quest'ultimo.
Tale legge è semplicemente questa: l'emissione
di carta moneta dev'essere limitata alla quantità nella quale dovrebbe
realmente circolare l'oro (o l'argento) da essa simbolicamente rappresentato…”
Lo Stato oggi invece non si limita affatto, e per continuare a far funzionare
un sistema che oramai si inceppa cronicamente, come abbiamo visto immette
denaro nel mercato, ma, dice Marx “Ma se oggi tutti i canali della circolazione
vengono riempiti di carta moneta al pieno limite della loro capacità d'assorbimento
di denaro, domani essi potranno essere sovrappieni, in conseguenza delle
oscillazioni della circolazione delle merci. Ogni misura è perduta.. …” e ricomincia il processo che porta alle crisi!
Perciò il capitalismo si presenta come un organismo malato che ha bisogno delle
stampelle per stare in piedi!
(Continua - Con il prossimo articolo si chiuderà il capitolo sul denaro)
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