domenica 17 febbraio 2013

pc 17 febbraio - "Capitalismo senza futuro"...


Non è l'affermazione di un rivoluzionario. È l'affermazione contenuta in uno degli editoriali del sole 24 ore di oggi! il quotidiano della Confindustria dal titolo “L'eredità di Dworkin e il rischio del cesarismo”. Vediamo in che senso.
Prendendo spunto dalla scomparsa di Dworkin, considerato dall'editorialista “uno dei maggiori filosofi contemporanei”, questi analizza la situazione attuale nel mondo e dell'Italia dal punto di vista dei diritti umani riprendendo la valutazione sulla democrazia [borghese] attuale per farne uno “stimolo e indicazione a tutti noi che ci apprestiamo al voto... Tutto ciò in una situazione, sia nazionale sia internazionale, di grande instabilità e incertezza, che una frastornante campagna elettorale tende a esasperare.”
E qui comincia una analisi che come critica oggettiva non lascia scampo all'attuale società capitalistica, individuando due “tra le principali cause del disastro finanziario e della grave recessione economica, che il mondo occidentale, e l'Italia in particolare, non riesce a superare” [e già qui vanno a farsi benedire tutte le chiacchiere sulla fine della crisi].

La prima [causa] sta nell'ideologia neoliberista del mercato efficiente che si autoregola ed equilibra, ispirato alla politica del "laissez-faire" e della deregolamentazione delle attività economiche.”
Dobbiamo naturalmente tradurre il linguaggio del giornalista, e cioè: la prima causa sono quei politici, capitalisti ed economisti che dicono che lo Stato non si deve immischiare nell'“economia” perché tutto si sistema da solo e non ci devono essere tante leggi e leggine che impediscono ai padroni di fare affari senza ostacoli.
Ma questo tipo di “economia”, dice il giornalista, ha “prodotto le enormi diseguaglianze che Dworkin proponeva di superare attraverso un disegno politico che unisse necessità di governo della comunità con personale responsabilità e tutela dei diritti dei cittadini.”

Nella sostanza i “grandi filosofi” borghesi avvisano i governi della propria classe che così non può andare avanti e si devono dare una regolata! A questo proposito anche Fini qualche tempo fa disse, parlando di Berlusconi, che ai monarchi tagliano la testa, mentre Samorì, questo strano avvocato che si sta candidando alle prossime elezioni con il simbolo Moderati in Rivoluzione, ha detto in una trasmissione radio che la borghesia attuale assomiglia alla nobiltà francese il giorno prima della Rivoluzione! La Rivoluzione francese! È il massimo del riferimento storico per un borghese. Sarebbe stato troppo per lui parlare di rivoluzione proletaria. Comunque queste sono le chiacchiere che anche altri politici, economisti e capitalisti “buoni” dicono in particolare quando devono farsi propaganda elettorale.

La seconda causa “coincide con la predominanza totale del capitalismo finanziario su quello industriale, sicché l'incremento indefinito del profitto non è dato dalla produzione di beni, quanto dalla speculazione finanziaria, dominata da conflitti di interesse con effetti domino, che hanno prodotto oltre che un fallimento dei governi, ormai servi della finanza, una vera crisi del capitalismo, che pare ormai, secondo il recente saggio di Emanuele Severino [un altro “filosofo”borghese] un 'Capitalismo senza futuro'".

Quindi, il fatto che la speculazione finanziaria ormai ha preso il sopravvento sulla produzione industriale viene visto tra l'altro come crisi del capitalismo stesso e causa di “terribili disuguaglianze” e in particolare in Italia “un grave deficit di democrazia e soprattutto una diffusa corruzione delle élites del potere politico ed economico...”
La corruzione è sotto gli occhi di tutti ogni giorno ma qui si aggiunge che “queste élites sono in contrasto tra loro … un contrasto generalizzato e patologico, che minaccia l'esistenza stessa della democrazia, prospettandone di riflesso la sua inutilità...”.
L'inutilità della democrazia borghese dal punto di vista storico e sociale è accertato da tempo e la sua esistenza è causa dei disastri che l'umanità intera oggi è costretta a subire!

Queste élites, continua il giornalista, si sostituiscono ai “partiti politici, sfibrati a volte da logoramenti interni, attraverso nuovi assembramenti, nascondendosi dietro al velo di una inesistente ma continuamente richiamata società civile, [infatti i politici per confondere dicono “società civile” al posti delle classi sociali: borghesia, grande piccola e media, proletariato, ecc.]. E ancora, “la sempre più diffusa e vergognosamente quasi accettata corruzione porta... all'ingovernabilità”.

L'ingovernabilità alimenta i misfatti di un sistema corrotto, di un basso livello della vita politica ed economica, e di un declino della società...”
Una società degradata... si alimenta della sua degradazione e, occupandosi in modo per lo più punitivo nei confronti di coloro che più soffrono delle disuguaglianze provocate da quel sistema, attraverso discutibili quando non totalmente scorrette politiche economiche, trascura completamente la fondamentale tutela dei diritti umani.”

E' ben cosciente, il borghese, che a “coloro che più soffrono” il sistema risponde con la repressione in tutti i sensi!

Vi è allora poco da compiacersi e da auto-ammirarsi, cercando a dritta e a manca riconoscimenti, quando la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha recentemente condannato (ed è la quinta volta in quatto anni) l'Italia per il trattamento inumano e degradante dei carcerati detenuti in un sovraffollamento carcerario di natura strutturale. Non ho al riguardo migliore commento da fare che citare la frase di Fëdor Dostoevskij nel romanzo “Memorie da una casa di morti”: “Il grado di civiltà di una società è rivelato dalla visita alle sue prigioni”.

No. Sul grado di civiltà gliela diamo noi al borghese una citazione migliore: “Il grado di civiltà di una società si può misurare con esattezza dalla posizione sociale in essa della donna”.

Vi è altresì davvero poco da compiacersi – continua il giornalista - con un governo che ha ricorso contro la sentenza della Corte europea che giustamente bocciava la “legge 40” sulla procreazione assistita, la peggiore legge europea in materia. La Grande Chambre ha appena confermato la sentenza emessa in primo grado, bocciando nuovamente la legge che nega ad una coppia fertile, ma portatrice di una malattia genetica, di accedere alla diagnosi preimpianto degli embrioni.”

A questo punto il borghese invitando tutti ad andare a votare mette in guardia i “cittadini” a non “cadere nelle trappole di un sempre più diffuso 'cesarismo'...” e “tecnocrazie”, insomma dal ritorno del fascismo.

Questo articolo (e qualche altro intervento proveniente dalla stessa borghesia) dimostra che la classe al potere comincia ad sentire la difficoltà di continuare a governare come per il passato. Bisogna accentuare questa difficoltà per provare a trasformare gli attuali rapporti rapporti di forza a favore del proletariato. È questo oggi il compito principale delle avanguardie rivoluzionarie.

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