Non
è l'affermazione di un rivoluzionario. È l'affermazione contenuta
in uno degli editoriali del sole 24 ore di oggi! il quotidiano della
Confindustria dal titolo “L'eredità di Dworkin e il rischio del
cesarismo”. Vediamo in che senso.
Prendendo
spunto dalla scomparsa di Dworkin, considerato dall'editorialista
“uno dei maggiori filosofi contemporanei”, questi analizza la
situazione attuale nel mondo e dell'Italia dal punto di vista dei
diritti umani riprendendo la valutazione sulla democrazia [borghese]
attuale per farne uno “stimolo e indicazione a tutti noi che ci
apprestiamo al voto... Tutto ciò in una situazione, sia nazionale
sia internazionale, di grande instabilità e incertezza, che una
frastornante campagna elettorale tende a esasperare.”
E
qui comincia una analisi che come critica oggettiva non lascia scampo
all'attuale società capitalistica, individuando due “tra le
principali cause del disastro finanziario e della grave recessione
economica, che il mondo occidentale, e l'Italia in particolare, non
riesce a superare” [e già qui vanno a farsi benedire tutte le
chiacchiere sulla fine della crisi].
“La
prima [causa] sta nell'ideologia neoliberista del mercato efficiente
che si autoregola ed equilibra, ispirato alla politica del
"laissez-faire" e della deregolamentazione delle attività
economiche.”
Dobbiamo
naturalmente tradurre il linguaggio del giornalista, e cioè: la
prima causa sono quei politici, capitalisti ed economisti che dicono
che lo Stato non si deve immischiare nell'“economia” perché
tutto si sistema da solo e non ci devono essere tante leggi e leggine
che impediscono ai padroni di fare affari senza ostacoli.
Ma
questo tipo di “economia”, dice il giornalista, ha “prodotto le
enormi diseguaglianze che Dworkin proponeva di superare attraverso un
disegno politico che unisse necessità di governo della comunità con
personale responsabilità e tutela dei diritti dei cittadini.”
Nella
sostanza i “grandi filosofi” borghesi avvisano i governi della
propria classe che così non può andare avanti e si devono dare una
regolata! A questo proposito anche Fini qualche tempo fa disse,
parlando di Berlusconi, che ai monarchi tagliano la testa, mentre
Samorì, questo strano avvocato che si sta candidando alle prossime
elezioni con il simbolo Moderati in Rivoluzione, ha detto in una
trasmissione radio che la borghesia attuale assomiglia alla nobiltà
francese il giorno prima della Rivoluzione! La Rivoluzione francese!
È il massimo del riferimento storico per un borghese. Sarebbe stato
troppo per lui parlare di rivoluzione proletaria. Comunque queste
sono le chiacchiere che anche altri politici, economisti e
capitalisti “buoni” dicono in particolare quando devono farsi
propaganda elettorale.
La
seconda causa “coincide con la predominanza totale del capitalismo
finanziario su quello industriale, sicché l'incremento indefinito
del profitto non è dato dalla produzione di beni, quanto dalla
speculazione finanziaria, dominata da conflitti di interesse con
effetti domino, che hanno prodotto oltre che un fallimento
dei governi, ormai servi della finanza,
una vera crisi del capitalismo, che pare ormai, secondo il recente
saggio di Emanuele Severino [un altro “filosofo”borghese] un
'Capitalismo senza futuro'".
Quindi,
il fatto che la speculazione finanziaria ormai ha preso il
sopravvento sulla produzione industriale viene visto tra l'altro come
crisi del capitalismo stesso e causa di “terribili disuguaglianze”
e in particolare in Italia “un grave deficit di democrazia e
soprattutto una diffusa corruzione delle élites del potere politico
ed economico...”
La
corruzione è sotto gli occhi di tutti ogni giorno ma qui si aggiunge
che “queste élites sono in contrasto tra loro … un contrasto
generalizzato e patologico, che minaccia l'esistenza stessa della
democrazia, prospettandone di riflesso la sua inutilità...”.
L'inutilità
della democrazia borghese dal punto di vista storico e sociale è
accertato da tempo e la sua esistenza è causa dei disastri che
l'umanità intera oggi è costretta a subire!
Queste
élites, continua il giornalista, si sostituiscono ai “partiti
politici, sfibrati a volte da logoramenti interni, attraverso nuovi
assembramenti, nascondendosi dietro al velo di una inesistente ma
continuamente richiamata società civile, [infatti i politici per
confondere dicono “società civile” al posti delle classi
sociali: borghesia, grande piccola e media, proletariato, ecc.]. E
ancora, “la sempre più diffusa e vergognosamente quasi accettata
corruzione porta... all'ingovernabilità”.
“L'ingovernabilità
alimenta i misfatti di un sistema corrotto, di un basso livello della
vita politica ed economica, e di un declino della società...”
“Una
società degradata... si alimenta della sua degradazione e,
occupandosi in modo per lo più punitivo nei confronti di coloro che
più soffrono delle disuguaglianze provocate da quel sistema,
attraverso discutibili quando non totalmente scorrette politiche
economiche, trascura completamente la fondamentale tutela dei diritti
umani.”
E'
ben cosciente, il borghese, che a “coloro che più soffrono” il
sistema risponde con la repressione in tutti i sensi!
“Vi
è allora poco da compiacersi e da auto-ammirarsi, cercando a dritta
e a manca riconoscimenti, quando la Corte europea dei diritti umani
di Strasburgo ha recentemente condannato (ed è la quinta volta in
quatto anni) l'Italia per il trattamento inumano e degradante dei
carcerati detenuti in un sovraffollamento carcerario di natura
strutturale. Non ho al riguardo migliore commento da fare che citare
la frase di Fëdor
Dostoevskij nel romanzo “Memorie da una casa di morti”: “Il
grado di civiltà di una società è rivelato dalla visita alle sue
prigioni”.
No.
Sul grado di civiltà gliela diamo noi al borghese una citazione
migliore: “Il grado di civiltà di una società si può misurare
con esattezza dalla posizione sociale in essa della donna”.
“Vi
è altresì davvero poco da compiacersi – continua il giornalista -
con un governo che ha ricorso contro la sentenza della Corte europea
che giustamente bocciava la “legge 40” sulla procreazione
assistita, la peggiore legge europea in materia. La Grande Chambre ha
appena confermato la sentenza emessa in primo grado, bocciando
nuovamente la legge che nega ad una coppia fertile, ma portatrice di
una malattia genetica, di accedere alla diagnosi preimpianto degli
embrioni.”
A
questo punto il borghese invitando tutti ad andare a votare mette in
guardia i “cittadini” a non “cadere nelle trappole di un sempre
più diffuso 'cesarismo'...” e “tecnocrazie”, insomma dal
ritorno del fascismo.
Questo
articolo (e qualche altro intervento proveniente dalla stessa
borghesia) dimostra che la classe al potere comincia ad sentire la
difficoltà di continuare a governare come per il passato. Bisogna
accentuare questa difficoltà per provare a trasformare gli attuali
rapporti rapporti di forza a favore del proletariato. È questo oggi
il compito principale delle avanguardie rivoluzionarie.
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