IkeaInLotta: noi non abbiamo paura, loro ne hanno tanta
Ora, a dieci giorni dal blocco, la questura annuncia che sono in arrivo denunce per svariati reati: resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi improprie, getto pericoloso di cose e oltraggio a pubblico ufficiale. Ancora una volta, allora, è bene dirlo con chiarezza. Quel pomeriggio c’è stata un’unica violenza: quella delle cariche di polizia e carabinieri contro il presidio di lavoratori, precari e studenti, che si accompagna alla violenza quotidiana dello sfruttamento e delle politiche di austerity. Sono gli stessi manganelli di inizio di novembre contro i lavoratori davanti ai cancelli del deposito Ikea di Piacenza, gli stessi all’opera contro le manifestazioni degli studenti in autunno, contro gli operai dell’Alcoa, contro il movimento No Tav. Sono le stesse denunce che vengono comminate ai facchini in lotta. É lo stesso dispositivo di paura con cui cercano di governare la crisi e la sempre più insopportabile precarizzazione delle condizioni di vita.
Ma si mettano il cuore in pace: è tutto inutile, perché noi non abbiamo paura. Al contrario, le denunce e la manganellate sono direttamente proporzionali alla paura che loro hanno di fronte alla nostra determinazione e alla possibilità di una generalizzazione del conflitto, verso cui il 18 dicembre abbiamo tutti insieme costruito una tappa importante.
Noi continueremo a essere a Piacenza insieme ai lavoratori in lotta e rilanciamo in tutte le città l’indicazione politica che dal 18 è uscita con forza: blocchiamo Ikea. Perché ogni luogo può divenire #IkeaInLotta.
Radio UniNomade – Bologna
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