mercoledì 2 gennaio 2013

pc 2 gennaio - FIAT/CHRYSLER: Il nuovo piano Marchionne chiama gli operai alla lotta


Marchionne, amministratore delegato della Fiat/Chrysler ha chiuso l'anno con una grande farsa presentandosi agli operai dello stabilimento di Melfi, in Basilicata, con un programma tutto nuovo, una nuova produzione, nuovi investimenti ai quali naturalmente crede solo lui, il padrone della Fiat, Elkann, Bonanni e Angeletti, segretari della Cisl e della Uil e tutti quelli chi gli tengono bordone come Mario Monti.

I numeri già dicono tanto, infatti i 20 miliardi di investimento previsti per il già dimenticato e tanto sbandierato piano Fabbrica Italia si sono ridotti a 1 miliardo che dovrebbe fare il miracolo di rilanciare la produzione in Italia, rilanciare il marchio Fiat, e tutto questo mentre ai vari saloni internazionali dell'auto - il prossimo sarà quello del 14 gennaio proprio a Detroit (North American International Auto Show) - gli altri produttori fanno scintille sia sul piano della presentazione di nuovi modelli sia sul piano degli investimenti, per citarne soltanto due: la Audi, riporta il Sole 24 Ore del 29 dicembre, non bada a spese, investirà 13 miliardi entro il 2016 per strappare la leadership nelle auto sportive e di lusso alla Bmw.

“Dei tredici miliardi di euro di investimenti Audi entro il 2016, ben 8 (in 5 anni) andranno alle due fabbriche tedesche di Ingolstadt e Neckarsulm... Di fronte a una simile potenza di fuoco, le cifre che possono mettere in campo i concorrenti impallidiscono: il più recente piano del gruppo Fiat prevede il rilancio dei marchi Alfa Romeo e Maserati con investimenti di un miliardo e euro ciascuno tra il 2012 e il 2014...”

Il patetico tentativo di Marchionne di annunciare l'entrata nel settore di lusso è fumo negli occhi di chi non capisce che questo settore è appannaggio delle case automobilistiche che lo fanno da sempre, ma soprattutto per chi non vuol vedere che la Fiat/Chrysler vuole trasformare definitivamente la produzione in Italia in produzione per l'estero, ristrutturando e ridimensionando gli impianti a questo scopo, infatti per Melfi Marchionne ha annunciato tra l'altro la produzione (per la fine del 2014! ed arrivare entro il 2016! al pieno utilizzo degli impianti!!) di un modello a marchio Jeep per l'esportazione.

Quindi dice ancora il falso quando dichiara che non si può investire a causa della crisi, ma questo se lo può permettere perché è in presenza di sindacalisti alla Bonanni che della cultura dell'elemosina, tra l'altro, hanno fatto il loro segno distintivo.

Una fine d'anno ancora con tante menzogne quindi con l'aiuto in “duetto” questa volta con l'altro buffone di corte e cioè Monti che ha voluto scimmiottare Obama quando in campagna elettorale si è regalato uno spot pubblicitario con lo stesso Marchionne in presenza degli operai della fabbrica di Detroit... Che figura quella di Monti! Eppure l'”aurea” che circonda questi buffoni, specchio del degrado intellettivo e morale cui è ridotta buona parte della stampa italiana, è tale che non si trova un giornalista capace di fare una domanda che vada oltre il banalissimo lecchinaggio ed eviti le sue “battute” che più insipide non si può e sempre fuori tema condite con una insopportabile finta ironia.

Gli operai sono storditi dagli attacchi causati dalla crisi, dalla valanga di ammortizzatori sociali che il governo mette in campo nel tentativo di attenuarne gli effetti; gli operai sono in balia delle iniziative dei padroni che nonostante la crisi ammettono profitti: Marchionne che ha ribadito che la crisi deve essere una opportunità, ha detto che avrà un utile operativo di 3,8 miliardi e un netto di oltre 1,2!!! in combutta con i sindacati, e qui Landini, segretario della Fiom, che davanti alla fabbrica nello stesso giorno della farsa di Marchionne/Monti distribuiva volantini con “dieci domande” fa una figura peggiore di quella di Monti, ancora più patetica, di un vero elemosinante di scampoli di democrazia borghese; gli operai non si sono ancora mossi insieme e in maniera lucida e coordinata per approfittare, come fanno i padroni, dell'”opportunità della crisi”.

Che il nuovo anno porti un vento nuovo di organizzazione e ribellione per gli operai!

Nessun commento:

Posta un commento