Marchionne, amministratore delegato
della Fiat/Chrysler ha chiuso l'anno con una grande farsa
presentandosi agli operai dello stabilimento di Melfi, in Basilicata,
con un programma tutto nuovo, una nuova produzione, nuovi
investimenti ai quali naturalmente crede solo lui, il padrone della
Fiat, Elkann, Bonanni e Angeletti, segretari della Cisl e della Uil e
tutti quelli chi gli tengono bordone come Mario Monti.
I numeri già dicono tanto, infatti i
20 miliardi di investimento previsti per il già dimenticato e tanto
sbandierato piano Fabbrica Italia si sono ridotti a 1 miliardo che
dovrebbe fare il miracolo di rilanciare la produzione in Italia,
rilanciare il marchio Fiat, e tutto questo mentre ai vari saloni
internazionali dell'auto - il prossimo sarà quello del 14 gennaio
proprio a Detroit (North American International Auto Show) - gli
altri produttori fanno scintille sia sul piano della presentazione di
nuovi modelli sia sul piano degli investimenti, per citarne soltanto
due: la Audi, riporta il Sole 24 Ore del 29 dicembre, non bada a
spese, investirà 13 miliardi entro il 2016 per strappare la
leadership nelle auto sportive e di lusso alla Bmw.
“Dei tredici miliardi di euro di
investimenti Audi entro il 2016, ben 8 (in 5 anni) andranno alle due
fabbriche tedesche di Ingolstadt e Neckarsulm... Di fronte a una
simile potenza di fuoco, le cifre che possono mettere in campo i
concorrenti impallidiscono: il più recente piano del gruppo Fiat
prevede il rilancio dei marchi Alfa Romeo e Maserati con investimenti
di un miliardo e euro ciascuno tra il 2012 e il 2014...”
Il patetico tentativo di Marchionne di
annunciare l'entrata nel settore di lusso è fumo negli occhi di chi
non capisce che questo settore è appannaggio delle case
automobilistiche che lo fanno da sempre, ma soprattutto per chi non
vuol vedere che la Fiat/Chrysler vuole trasformare definitivamente la
produzione in Italia in produzione per l'estero, ristrutturando e
ridimensionando gli impianti a questo scopo, infatti per Melfi
Marchionne ha annunciato tra l'altro la produzione (per la fine del
2014! ed arrivare entro il 2016! al pieno utilizzo degli impianti!!)
di un modello a marchio Jeep per l'esportazione.
Quindi dice ancora il falso quando
dichiara che non si può investire a causa della crisi, ma questo se
lo può permettere perché è in presenza di sindacalisti alla
Bonanni che della cultura dell'elemosina, tra l'altro, hanno fatto il
loro segno distintivo.
Una fine d'anno ancora con tante
menzogne quindi con l'aiuto in “duetto” questa volta con l'altro
buffone di corte e cioè Monti che ha voluto scimmiottare Obama
quando in campagna elettorale si è regalato uno spot pubblicitario
con lo stesso Marchionne in presenza degli operai della fabbrica di
Detroit... Che figura quella di Monti! Eppure l'”aurea” che
circonda questi buffoni, specchio del degrado intellettivo e morale
cui è ridotta buona parte della stampa italiana, è tale che non si
trova un giornalista capace di fare una domanda che vada oltre il
banalissimo lecchinaggio ed eviti le sue “battute” che più
insipide non si può e sempre fuori tema condite con una
insopportabile finta ironia.
Gli operai sono storditi dagli attacchi
causati dalla crisi, dalla valanga di ammortizzatori sociali che il
governo mette in campo nel tentativo di attenuarne gli effetti; gli
operai sono in balia delle iniziative dei padroni che nonostante la
crisi ammettono profitti: Marchionne che ha ribadito che la crisi
deve essere una opportunità, ha detto che avrà un utile operativo
di 3,8 miliardi e un netto di oltre 1,2!!! in combutta con i
sindacati, e qui Landini, segretario della Fiom, che davanti alla
fabbrica nello stesso giorno della farsa di Marchionne/Monti
distribuiva volantini con “dieci domande” fa una figura peggiore
di quella di Monti, ancora più patetica, di un vero elemosinante di
scampoli di democrazia borghese; gli operai non si sono ancora mossi
insieme e in maniera lucida e coordinata per approfittare, come fanno
i padroni, dell'”opportunità della crisi”.
Che il nuovo anno porti un vento nuovo
di organizzazione e ribellione per gli operai!
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