"Le manifestazioni di massa sono
destinate ad intensificarsi e scuotere il sistema politico dominante
attualmente sotto il regime fantoccio Aquino antipopolare,
anti-democratico ... La richiesta di porre fine all'imperialismo, al
feudalesimo e al capitalismo burocratico, e per il rovesciamento del
sistema dominante semicoloniale e semifeudale sarà portata avanti
con forza dalle masse lavoratrici."
COMUNICATO STAMPA
PCF Information Bureau
31 Dic 2012
Il PCF fa appello ad un grande
avanzamento nella lotta armata e nella resistenza di massa nel 2013
Il Partito Comunista delle Filippine
(PCF) ha chiesto oggi al popolo filippino e alle sue forze
rivoluzionarie di lottare per un grande avanzamento nella lotta
armata e nella resistenza di massa nel 2013 in risposta alle
politiche del regime di Aquino che aggravano le condizioni
socio-economiche del popolo filippino e aprono ulteriormente il paese
all'intervento del governo degli Stati Uniti e al dominio economico
estero.
"Il continuo ricorso del regime
Aquino all'inganno, alla distorsione della statistica e alle mezze
verità, alla manipolazione dei media e dei sondaggi e alle trovate
pubblicitarie non può nascondere il peggioramento delle condizioni
del popolo filippino o placare il loro malcontento in fermento per il
fallimento di Aquino nel mantenere le promesse di cambiamento della
vita del popolo", ha detto il PCF.
"Dopo quasi tre anni, il regime
Aquino ha fallito miseramente nell'affrontare i problemi della
disoccupazione, dei contadini senza terra, dei senza casa, dei salari
bassi, della spirale dei prezzi, della fame e della povertà, delle
malattie e delle epidemie", ha aggiunto il PCF.
"Esso ha condotto una campagna di
repressione con conseguente ondata di violazioni dei diritti umani,
soprattutto nelle campagne, dove l'esercito impone la legge marziale
nelle comunità contadine che sono attive nelle lotte per la riforma
agraria e nell'opporsi alle operazioni di estrazione mineraria e
delle piantagioni."
"E' diventato chiaro che il popolo
filippino non ha altra risorsa, se non quella di intensificare le
proprie lotte rivoluzionarie di massa e di resistenza armata",
ha detto il PCF..
"Nel corso del prossimo anno, il
popolo filippino deve aumentare il suo livello di lotta contro
l'aumento del prezzo del petrolio, il congelamento dei salari e il
sistema dei due livelli salariali, la demolizione delle comunità
urbane povere, l'acquisizione arbitraria della terra, le incursioni
delle attività minerarie, l'aziendalizzazione del servizio della
sanità pubblica, il programma da K a 12, la privatizzazione di
scuole e ospedali pubblici, attraverso i cosiddetti programmi di
Partenariato Pubblico-Privato, i tentativi di cambiamento della carta
costituzionale per incorporare le politiche imposte dal FMI nella
costituzione delle Filippine e altri attacchi contro gli interessi
nazionali e democratici", ha detto il PCF.
"Le manifestazioni di massa sono
destinate ad intensificarsi e scuotere il sistema politico dominante
attualmente sotto il regime fantoccio Aquino antipopolare e
anti-democratico" ha detto il PCF. "La richiesta di porre
fine all'imperialismo, al feudalesimo e al capitalismo burocratico e
per un rovesciamento del sistema semicoloniale e semifeudale sarà
portata avanti con forza dalle masse lavoratrici."
"Nel corso degli ultimi anni, il
Nuovo Esercito del Popolo ha accumulato abbastanza potenza di fuoco,
forza organizzativa e di sostegno di massa per aumentare la sua
iniziativa e intensificare ulteriormente la lotta armata", ha
detto il PCF..
"Nel prossimo anno o nei prossimi
due, il NEP può realizzare un grande avanzamento", ha
sottolineato il PCF. "Potranno essere lanciate più offensive
tattiche e campagne militari e coordinate a livello dei diversi
fronti, interregionale e nazionale al fine di frustrare la guerra di
annientamento di Aquino portata avanti con piano Oplan Bayanihan,
sferrando colpi più letali contro il nemico e sequestrare armi da
fuoco ad un ritmo più veloce che negli ultimi dieci anni."
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