Fiom Cgil Basilicata: il giudice reintegra Barozzino, Lamorte e Pignatelli.
Una vittoria che ripristina democrazia e libertà sindacale.
La Fiom CGIL Basilicata esprime soddisfazione per il dispositivo della Corte di Appello di Potenza, sezione lavoro, che accoglie l’appello presentato dalla nostra organizzazione ribaltando il giudizio di primo grado e, dopo quasi due anni, reintegra al lavoro Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte, Marco Pignatelli.
Il pronunciamento della corte fa giustizia di quanto sostenuto dalla nostra organizzazione sui principi di democrazia e libertà delle lavoratrici e dei lavoratori di esercitare legittimamente i propri diritti.
Oggi inizia un nuovo corso per le relazioni sindacali negli stabilimenti Fiat e non solo, con le lavoratrici ed i lavoratori che non devono avere più paura di coniugare i diritti con il lavoro.
Nei prossimi giorni partiranno la serie dei ricorsi ex art. 28 in tutti gli stabilimenti Fiat, per il riconoscimento del diritto dei lavoratori ad eleggere le RSU e a potersi iscrivere liberamente al sindacato.
Alla luce dei fatti di oggi lo sciopero del 9 marzo a Roma assume una valenza particolare per il ripristino delle condizioni di democrazia, per ribadire il ruolo centrale del contratto nazionale di lavoro, per la tutela e l’estensione dell’art. 18dello statuto dei lavoratori contro i licenziamenti ingiusti ed illeggittimi.
Potenza, 23 febbraio 2012
Fiat Sata. Landini (Fiom): “Esprimiamo soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Potenza che reintegra i tre lavoratori di Melfi e condanna l'Azienda per comportamento antisindacale”
Il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“La Corte d'Appello di Potenza ha accolto il ricorso della Fiom, confermando così la condanna alla Fiat Sata di Melfi per comportamento antisindacale e disponendo il reintegro sul loro posto di lavoro di Giovanni Barozzino, Antonio La Morte e Marco Pignatelli. Viene così confermato il primo decreto emesso dal Tribunale di Melfi.”
“La Fiom esprime la sua più profonda soddisfazione per la sentenza, soprattutto alla luce dei gravi atti di discriminazione contro i nostri iscritti e i nostri delegati che si stanno verificando in tutti gli stabilimenti del Gruppo. Il licenziamento dei tre lavoratori di Melfi del luglio 2010 è stato, infatti, il primo gravissimo attacco al diritto di sciopero, alla dignità e alle libertà di chi lavora condotto nell'ambito del nuovo modello Marchionne.”
“Visto l'uso strumentale e la denigrazione a mezzo stampa avanzata in questi mesi verso i tre lavoratori iscritti e delegati della Fiom, valuteremo insieme a loro se richiedere i danni morali.”
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