Foggia: detenuto si impicca con la tuta
Ha usato la corda dei pantaloni. Undicesimo caso del 2012.
Undicesimo caso di suicidio in un carcere italiano dall'inizio del 2012. Dopo il 21enne che si è tolto la vita a San Vittore a Milano, il 23 febbraio, a Foggia, un 36enne si è impiccato nella sua cella con il cordoncino della tuta che indossava.
Ottavio Mastrochirico si trovava in prigione dal 2010 con l'accusa di avere ucciso un'anziana 80enne, e avrebbe dovuto scontare 16 anni di detenzione. Da qualche giorno era stato trasferito in una cella singola, dopo avere avuto dei problemi con altri detenuti.
TERZA VITTIMA A FOGGIA IN POCO TEMPO. Ed è già la terza vittima in poco tempo all'interno del penitenziario di Foggia: l'uomo, di Polignano a mare, è stato trovato da un agente di polizia penitenziaria.
Proprio qualche giorno fa il carcere di Foggia era stato oggetto di un sopralluogo da parte del presidente della camera penale, Gianluca Ursitti, del presidente dell'ordine degli avvocati della città, Tonio Ciarambino e del segretario dell'associazione nazionale magistrati, sempre di Foggia, Antonio Laronga.
NEL CARCERE 744 PERSONE MA CAPIENZA A 371. La visita era stata allo scopo di verificare le condizioni di vivibilità dei detenuti, dopo gli altri due suicidi, l'ultimo dei quali è avvenuto nel novembre 2010: il 41enne Raffaele Ferrentino si era impiccato con i lembi dei suoi stessi pantaloni.
Il caso si è immesso nella questione del decreto svuota carceri che è stato recentemente approvato alla Camera. La capienza del carcere, in effetti, è di 371 persone ma i detenuti che sono al suo interno sono 744, situazione che è stata definita insostenibile dal sindacato di polizia penitenziaria, l'Osapp. A Foggia, inoltre, sono in servizio 310 agenti, divisi nei quattro turni lavorativi, mentre ne servirebbero almeno 420. Segnalato anche il caso di Lucera, dove i reclusi sono arrivati a 250 a fronte di una capienza di 135 posti.
A commento dell'ennesimo suicidio di un carcerato, il segretario nazionale dell'Osapp, Domenico Mastrulli, ha dichiarato: «C'è grande rammarico quando si è costretti nell'indifferenza generale delle istituzioni a contare un'altra vita umana».
Giovedì, 23 Febbraio 2012
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