Si avvia verso la conclusione il processo ai vertici degli stabilimenti di Torino - Dora e Stura - della Michelin Italia S.p.A. per la morte di decine di lavoratori a causa di tumori contratti per la presenza, sul posto di lavoro, di amianto e di amine aromatiche.
Le ventitre parti civili hanno accettato l'elemosina dei padroni asassini - 2,5 milioni in totale; questo consentirà ai quattro imputati (l'ad Emanuel Dubree, 85 anni; il direttore, dal 1982 al 1991, dello stabilimento di via Livorno 57, Guido Chino, 83 anni; il direttore dal 1991 al 1998 dello stabilimento di corso Romania 546, Piero Galvagno, 68 anni, ed il direttore dello stesso stabilimento sino al 1978, Ferruccio Zoccola, 89 anni), che dovranno anche risarcire l'Inail con 650 mila Euro, di patteggiare - davanti al pm Raffaele Guariniello ed ai suoi sosituti Sara Panelli, Eugenia Ghi e Gianfranco Colace - una pena insignificante rispetto al numero dei decessi causati dall'esposizione alle sostanze usate nella lavorazione delle miscele per la fabbricazione di pneumatici.
Pur comprendendo la scelta dei familiari delle vittime di accettare la carità padronale, anche in considerazione dell'età avanzata degli imputati che avrebbe rischiato di tradursi in un loro decesso che avrebbe estinto i reati a loro ascritti, portando alle famiglie oltre al danno anche la beffa di non essere risarciti, non è possibile essere soddisfatti di uno sviluppo processuale che porterà i padroni stragisti a non fare, neppure questa volta, nemmeno un giorno di meritata galera.
Torino, 30 settembre 2010
Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino
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