venerdì 1 ottobre 2010

pc quotidiano 1 ottobre - cariche contro gli studenti a milano

GLI STUDENTI DEI COLLETTIVI PROTESTANO ALLA SEDE DELL'U.N.U.C.I. A MILANO

Questa mattina, 29 settembre, giornata europea di mobilitazione per la
scuola pubblica, noi studenti dei collettivi delle scuole abbiamo protestato
alla sede dell'U.N.U.C.I. di via Bagutta a Milano, per denunciare la
vergogna del progetto "Allenati per la vita": corsi paramilitari e lezioni
di guerra nelle scuole voluti dall'accordo Gelmini-LaRussa, che porta nelle
scuole le nostalgie da Ventennio, compresi gli esercizi ginnico-militari.
Infatti saranno prorpio gli ex-ufficiali in congedo dell'Unuci a tenere
corsi di guerra con gli studenti delle scuole superiori.

Davanti all'entrata di via Bagutta intanto abbiamo aperto lo striscione
"Contro ignoranza, razzismo e precarietà Ribellati per la vita. Diserta la
scuola della guerra" e attacchinato diverse locandine e manifesti con slogan
che sottolineavano come la cultura di guerra non può e non deve avere nulla
a che vedere con l'istruzione: "Stupri, omicidi, torture e bombe al fosforo:
questa è la cultura militare", "Make school not war", "Mamma non ti
preoccupare, non farò mai il militare!".
I CARABINIERI FANNO RAPPRESAGLIA AL TERMINE DELL'INIZIATIVA

In seguito ci siamo mossi per raggiungere la metropolitana, continuando a
denunciare pubblicamete la vergogna di "Allenati per la vita". Arrivati in
piazza Duomo, siamo stati "accolti" e attaccati da reparti di forze
dell'ordine in assetto antisommossa, in particolare i Carabinieri, che non
hanno avuto scrupoli a picchiare gli studenti delle scuole, ferendone un
paio, tra cui uno grave al naso.

Ed ecco appunto messa in pratica la loro "cultura militare", fatta di
violenza, soprusi, manganelli e negazione di democrazia. La reazione
vigliacca e infame proprio da parte dei Carabinieri, militari al diretto
comando di La Russa, è stata una vera e propria rappresaglia a conferma del
fatto che oggi siamo stati una spina nel fianco, da una parte per i vertici
militari coperti di vergogna dalla denuncia della mattina, dall'altra per la
Milano-centro della settimana della moda.

Altrettanto vigliacco è stato poi il tentativo di giustificare l'intervento
delle forze con la scusa del mancato pagamento del biglietto, dato che le
aggressioni sono avvenute ben prima dei tornelli, con i carabinieri
schierati in cordone sulle scale della metropolitana, pronti a colpire gli
studenti che avevano preso parte alla protesta. Una rappresaglia in perfetto
stile di censura fascista, dato che gli strumenti per fotografare e
riprendere sono stati i primi a essere presi di mira.

A questo punto il concetto sembra chiaro: o scegli il moschetto in tasca, ti
inquadri nei progetti militaristi del governo, diventi un cadetto con i
corsi Mini-Naja di La Russa, oppure puoi ricevere soltanto botte e
manganelli sulla testa. La messa in atto di un piano per impedire la
diserzione e la presa di parola firmato Gelmini - LaRussa.

Non abbiamo assoinlutamente intenzione di soccombere alle loro logiche di
paura: è assurdo che proprio oggi, 29 settembre, giorno di iniziative per la
scuola in tutta Europa, e primo giorno di mobilitazione degli studenti a
Milano, abbiamo dovuto assitere a un'aggressione dei carabinieri, a una
dimostrazione di forza fine a se stessa, volta solo a incutere paura agli
studenti.

Proprio per questo rilanciamo a gran voce le prossime mobilitazioni,
invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza venerdì 8 ottobre per il NO
GELMINI DAY del mondo della formzione, per essere tanti e dimostrare che
respingeremo in blocco tutte le loro tattiche militari di paura e
intimidazione agli studenti.

*COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI DI MILANO E PROVINCIA*

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