L'hanno chiamato “Allenati per la vita” il protocollo firmato tra la direzione scolastica della Lombardia e il comando militare dell'esercito “supportato dalla sinergia” tra i ministri della Difesa La Russa e dell'Istruzione Gelmini; un titolo allettante che allude al futuro, al ruolo attivo dei giovani nel prendere in mano la propria vita, ma, in realtà, un vero e proprio corso paramilitare così ipocritamente presentato dal ministro Gelmini:” Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alle forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Fino a dichiarare;” Tiro con l'arco e al bersaglio sono sport olimpici”
Attività in argomento che richiamano alla mente gli addestramenti dei sabati fascisti, veicolo di irrigimentazione ideologico-organizzativo della gioventù, in cui gli studenti diventano cadetti e le squadre “pattuglie”. Con l'immancabile riconoscimento come credito formativo. Si spazia dal diritto costituzionale fino a cultura militare con esercitazioni al poligono di tiro, compreso un corso di sopravvivenza e tecniche di salvataggio. Si cerca di mascherare con “l'educazione” al volontariato e, addirittura, al lavoro in gruppo come parte della lotta contro il bullismo, quella che è una “educazione” alla politica guerrafondaia, militarista di questo governo. Saranno impegnati militari in pensione, ma anche militari di ritorno dalle “missioni” e, già, il ministro La Russa, in seguito alle proteste annuncia:”In futuro potremmo decidere di sospenderlo e destinare i fondi alla mini naja”. Cioè invece di destinare i soldi per una istruzione vera, si continuano a sottrarre fondi, a snaturare ruolo e funzione.
Ma questo progetto che tanto scalpore sta suscitando in questi giorni, in realtà, rappresenta un salto di qualità una “naturale evoluzione” ,con relativo nuovo nome, del progetto introdotto nel 2006 e che si chiamava “La pace si fa a scuola", certo meno militaresco, ma sempre in linea con le finalità di spacciare e propagandare per “umanitarie” le guerre del guerrafondaio centrosinistra, le finalità di quel progetto erano”..Avviare un forum di discussione che rappresenti uno spazio di confronto per le scuole sui temi della pace e della cooperazione e che metta in contatto gli studenti con i nostri soldati in missione”, quindi “addestrare” i giovani, arruolarli alla guerra, sì, ma “umanitaria”.
Si vuole sempre più la scuola assoggettata a ruolo di irregimentazione ideologica, politica, pratica dei giovani, ora per “prepararli”, leggi alla precarietà, alla flessibilità, al mondo del lavoro poi a “militanti” del regime in formazione, a profondere a piene mani a militarismo, machismo, l'uso e possesso di armi sempre più diffusi hanno già dato risultati visibili di “bravi ragazzi” con la passione per “sport olimpici”che, sempre più spesso ammazzano le fidanzate che osano lasciarli. Dopo i militari nelle città, si rende sempre più “normale” e quotidiana la presenza dei militari nelle scuole.
Milano, 25 settembre'10
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