I lavoratori in Italia dovrebbero essere la colonna portante dell’economia,
senza di loro non ci sarebbe produzione. Invece sono i primi che le aziende
mandano a casa, mentre i manager con stipendi da capogiro rimangono ai loro
posti fino alla fine. Si potrebbe citare un’impresa per tutte: la Fiat. La
Fiat è stata considerata l’azienda di stato per antonomasia. In periodi di
crisi ha sempre ricorso agli aiuti pubblici con il paravento dei posti di
lavoro… mentre i manager di Fiat hanno buone uscite e bonus da milioni di
euro. Un esempio Cesare Romiti, mandato a casa nel 1998 con 105 miliardi di
lire (365 anni di lavoro per un comune mortale) mentre il fatturato Fiat era
di 708 miliardi di lire. Non ricordo sindacati incatenati per la vergogna.
Dopo 12 anni Fiat rischia l’ennesima chiusura, la produzione non c’è, i
lavoratori costano troppo (già proprio i lavoratori) e loro sono saliti sul
tetto perché sembrerebbe l’unico modo per farsi notare e sperare in una
soluzione. A rischio sono gli over 40. Sono i nuovi disoccupati che si
aggiungono agli over 25. Aver superato i 40 significa non essere appetibile
per le imprese perché non hanno sgravi e preferiscono fare contratti di
apprendistato a giovani dai 18 ai 29 anni e tenere solo il personale
indispensabile. Gli over 40 sbattuti fuori oppure costretti a lasciare il
posto di lavoro dopo numerose vessazioni. E così accade un fenomeno senza
distinzioni territoriali di cui se ne parla poco:
20 giugno 2010: Pordenone un marocchino integrato di 55 anni perde il lavoro
e si suicida
6 giugno 2010: Uomo di 42 anni residente in un paese di Genova, perde il
posto di lavoro, ha cercato di suicidarsi sparandosi alla tempia.
14 maggio 2010: Mariarca Terracciano, infermiera napoletana di 45 anni in
forza all’ospedale San Paolo, è morta dopo tre giorni di coma. Si era tolta
150 millilitri al giorno per quattro giorni, per protesta contro il mancato
pagamento degli stipendi nella Asl Napoli 1.
5 maggio 2010 Bologna. Tre autisti dell'Atc, l'azienda dei trasporti
pubblici bolognesi, si sono uccisi impiccandosi negli ultimi 40 giorni.
20 aprile 2010: Imperia, perde il lavoro e tenta il suicidio
17 aprile 2010: Mario Farisano, 44 anni, si è impiccato in garage con la
corda per saltare della figlia. Era in cassa integrazione.
2 aprile 2010: Da settimane era afflitto da problemi economici riguardanti
la sua attività di imprenditore edile. E giovedì mattina Giancarlo C., 54
anni, si è tolto la vita, impiccandosi nel magazzino proprio davanti alla
sua abitazione, a Ladispoli.
29 marzo 2010: Genova geometra di 54 anni si uccide dopo aver perso il
lavoro
29 marzo 2010: Cinecittà. Un uomo di 60 anni, di nome G.R., perde il lavoro
e si è suicidato gettandosi dal sesto piano della palazzina dove abitava.
16 marzo 2010: Campania due suicidi. Nel Salernitano C.P., 47 anni, si spara
un colpo di pistola alla testa. Era il responsabile sicurezza di un market
di Nocera. Pare che l'uomo fosse stato licenziato dall'azienda. Viveva un
periodo di depressione dovuto alla perdita del posto di lavoro. Salvatore
Vivenzo, 59 anni, trovato morto in casa, in via Torricelli a Pianura. Non è
si è trattato di omicidio come in un primo momento era emerso dalle ipotesi
investigative ma di suicidio. Il gesto dell’uomo sarebbe stato legato alla
sua precarietà lavorativa.
13 marzo 2010: Siracusa, perde lavoro e minaccia il suicidio
2 marzo 2010: Un magazziniere pordenonese di 46 anni, padre di tre figlie,
si è suicidato dopo aver appreso di aver perso il lavoro una decina di
giorni fa. Secondo il quotidiano il Messaggero Veneto, che ha riportato la
notizia nell'edizione di Pordenone, l'uomo era dipendente di un mobilificio
del pordenonese. L'azienda gli aveva comunicato che il 22 aprile, data di
scadenza del suo contratto, il posto di lavoro non sarebbe stato
riconfermato.
17 febbraio 2010: Un giovane di 28 anni, E.V., è stato trovato impiccato
questa mattina all'interno di un magazzino a Vinovo (Torino). La motivazione
del gesto potrebbe essere legata al rischio di perdere il posto di lavoro,
considerata la situazione critica in cui versava l'azienda in cui lavorava.
Nei giorni scorsi, infatti, la ditta aveva inoltrato domanda di messa in
mobilità dei nove dipendenti garantendo la cassa integrazione per 4 mesi.
30 gennaio 2010: un operaio bergamasco di 35 anni a Brembate (Bergamo) ha
cercato di togliersi la vita cospargendosi di benzina e dandosi fuoco. A
spingere l'uomo a compiere il drammatico gesto sarebbe stata la depressione
causata dalla perdita del lavoro. L'operaio era impiegato in una ditta di
Zingonia (Bergamo) che è fallita due mesi prima.
2 9 gennaio 2010 Sfratto esecutivo, disoccupato si uccide Un uomo di 55
anni, tagliatore in un' azienda calzaturiera di Civitanova(MC), rimasto
disoccupato, si è ucciso lanciandosi da una finestra, tre ore prima che
l'ufficiale giudiziario gli notifi-casse lo sfratto esecutivo.
10 gennaio 2010: Lo hanno trovato i familiari ieri mattina quando, verso le
7, sono andati in negozio. Alberto Ottino era lì, nel supermercato A&O di
Castelmassa che con passione gestiva, insieme al fratello, da qualche anno.
Si era impiccato con dei fili elettrici. Aveva problemi economici, gli
affari, ormai da tempo, non andavano bene. Una preoccupazione crescente che,
alla fine, dopo molti tentativi di raddrizzare le sorti dell’esercizio
commerciale, lo ha spinto ad arrendersi.
19 novembre 2009: laureato in matematica e fisica ma da anni precario e con
un'occupazione da muratore, si è tolto la vita perchè la ditta edile nella
quale lavorava si è vista costretta a ridurre il personale. Si è sparato un
colpo al petto un quarantanovenne residente a Sora.
8 novembre 2009: David Pietrolini. Si è impiccato dopo aver scritto un
biglietto ai familiari. Era laureato in psicologia da quattro anni e non
riusciva a trovare un'occupazione. Di recente aveva messo in vendita la
casa. Il dramma scoperto da un amico che ha fatto irruzione
nell'appartamento
14 ottobre 2009: aveva perso il lavoro, nel dicembre scorso. Faceva il
ragioniere in una ditta di Francavilla ed era stato licenziato, a 52 anni.
Si è procurato una pistola, l’arma che non aveva mai detenuto, e ha premuto
il grilletto.
1 settembre 2009: Reggio Emilia perde il lavoro e stermina la famiglia
8 agosto 2009: ha ucciso la moglie e i figli mentre dormivano e poi si è
suicidato: l' ennesima strage familiare è avvenuta la notte di giovedì in
una villetta di Gornate Olona, in provincia di Varese. Il folle gesto
potrebbe essere stato causato da una crisi matrimoniale o dalla perdita del
lavoro: la coppia stava attraversando una fase personale difficile e, in
più, l' uomo si era dimesso pochi giorni fa dal lavoro che aveva da anni
nell' officina gestita dal suocero.
24 luglio 2009: Un lavoratore di 32 anni, L.D., si è suicidato ieri sera in
provincia di Bologna: aveva problemi con la moglie e, pochi giorni fa, aveva
ricevuto una lettera di licenziamento dall'azienda in cui lavorava, la
Chloride di Castel Guelfo, nel bolognese.
02 luglio 2009 Siena - Si lancia nel vuoto dal terzo piano - Operaio
cassaintegrato muore suicida.
22 giugno 2009: Lascia moglie e due figli piccoli, Fabrizio Rossi, un 39enne
di Fano che ieri ha deciso di togliersi la vita nel garage di casa
sparandosi un colpo di fucile al petto. Alla base del tragico gesto sembra
esserci la recente perdita del posto di lavoro.
17 giugno 2009 MILANO - Insegnante senza lavoro si uccide in casa, 31 anni.
Per vivere affittava l’appartamento trasferendosi in cantina. Dove è stato
trovato morto, un cappio intorno al collo, una sedia poco lontano.
9 giugno 2009: Dopo aver perso il lavoro e la casa, un 63enne si è suicidato
gettandosi dal balcone del suo appartamento a Milano
23 maggio 2009 Treviso - Ingegnere suicida in Veneto - Ossessionato dal
dover licenziare - si getta contro un convoglio ferroviario in viaggio verso
Venezia.
22 maggio 2009: Roma, suicida operaio: la Ericsson lo vuole licenziare, lui
si getta dal tetto della fabbrica.
21 maggio 2009 Fontanelle - Si è ucciso impiccandosi un piccolo imprenditore
di 58 anni, Valter Ongaro, titolare di un’azienda di verniciatura in forte
difficoltà finanziaria a causa della crisi.
20 maggio 2009: Napoli. suicida dipendente Equitalia. Si lancia dalla
finestra davanti la Questura
16 maggio 2009: Bologna, un imprenditore di 49 anni da anni alla prese con
problemi legali ed economici, tenta il suicidio, ingerendo una dose di
barbiturici in auto
7 aprile 2009: due anni fa aveva perso il lavoro di guardia giurata, negli
ultimi tempi lavorava saltuariamente e alla fine, vinto probabilmente dalla
paura di non poter provvedere in maniera adeguata ai suoi cari, ha deciso di
togliersi la vita. Mariano Pariante, 55 anni, si è impiccato all'interno di
un deposito dell’ex stabilimento Rhodiatoce di Casoria, in cui lavorava
saltuariamente come custode
20 marzo 2009: un geometra originario di Sanremo e residente a Genova di 54
anni, le cui iniziali sono G.R., dopo avere perso il lavoro si è inoltrato
in un bosco della Valbisagno, nell’immediato entroterra di Genova, e si è
tolto la vita.
25 marzo 2009: Roma un uomo si dà fuoco al Campidoglio, licenziato da una
cooperativa, gli avevano comunicato che non avrebbe avuto alcuna indennità
di disoccupazione.
18 marzo 2009: dieci mesi fa aveva perso il lavoro e da allora le difficoltà
economiche non lo avevano più abbandonato. Così un 52enne ha deciso di farla
finita, impiccandosi a un albero di un suo piccolo podere a Gravina in
Puglia (Bari). L'uomo, negli ultimi tempi, aveva cercato di tirare avanti
facendo il muratore, ma guadagnava troppo poco per mantenere la moglie e i
tre figli
15 gennaio 09 Parma - Un uomo di 47 anni ha tentato di togliersi la vita
dopo essere stato licenziato dall'azienda in cui lavorava fin da ragazzo. Le
forze dell'ordine lo hanno ritrovato, è in gravi condizioni.
2 gennaio 09 Pistoia - Disoccupato, chiama i carabinieri e si uccide, 3
figli, dopo che l'Enel aveva interrotto la fornitura di energia elettrica, e
la morte della madre che lo aiutava economicamente.
Un elenco trovato grazie all’aiuto di internet e non di certo dei
tradizionali mass media. Il governo è a conoscenza della crisi sociale e
lavorativa in cui versano gli italiani? Un uomo può arrivare a togliersi la
vita perché non trova ciò che è sancito dalla Costituzione italiana come un
diritto? La classe dirigente è colpevole se non interviene sul lavoro, sulla
possibilità di reintegrare chi lo perde. In Italia nessun cittadino sentiva
come esigenza primaria il bavaglio alle intercettazioni.
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