Per sviare l’attenzione dai suoi guai giudiziari e dal crescente odio popolare nei suoi confronti per tutti i gravi problemi non risolti della città il sindaco Cammarata si è inventato un’altra manifestazione importante da fare in grande stile: dare la cittadinanza onoraria al capo della polizia di stato Antonio Manganelli, ex questore di Palermo negli anni ’80.
Mentre tutti i presenti hanno dimostrato buona memoria per il passato del commosso Manganelli, nessuno ne ha avuto per il suo presente, nessuno infatti ha ricordato le sue prese di posizione sui dirigenti condannati per i fatti del G8 di Genova, per il suo senso della “legalità” e come intende la “fedeltà alla Costituzione”.
Ma Cammarata, si sa, è allergico alla “legalità” e quindi non si è proprio chiesto niente e come al solito posa sorridente davanti a telecamere e obbiettivi mentre, come Primo Cittadino, conferisce l’“onorificenza”.
Noi, invece la memoria ce l’abbiamo e sappiamo quanto Manganelli condivida una posizione di salvaguardia delle illegalità commesse dalla polizia di stato a Genova il cui quadro, in parte, viene descritto da queste parole del Comitato verità e giustizia per Genova: “…nessuno ha ripudiato quell'operazione indegna né chiesto scusa ai cittadini umiliati; si è negata l'istituzione di una commissione d'inchiesta; l'azione della magistratura è stata ostacolata; gli alti dirigenti imputati, che andavano sospesi, sono stati addirittura promossi; gli stessi dirigenti hanno rifiutato di presentarsi al processo, esercitando un loro diritto di imputati, incompatibile però sul piano etico e professionale con le responsabilità di così alti funzionari dello stato, che dovrebbero sempre rendere conto del proprio operato e collaborare con la magistratura".
Alle pressioni dell’opinione pubblica fatte proprie da alcuni organi di stampa Manganelli risponde che la Polizia con il suo operato onora la Costituzione ogni giorno e che sa che il Paese ha bisogno di spiegazioni su quel che realmente accadde a Genova. “L'Istituzione, attraverso di me, si muove e si muoverà a tal fine senza alcuna riserva, non attraverso proclami via stampa, ma nelle sedi istituzionali e costituzionali.” Questo lo ha detto nel 2008! E adesso si vede bene che queste sono proprio le sedi dove sono stati “assolti” e salvati i due dirigenti della polizia, Mortola e De Gennaro, responsabili nella sostanza della “macelleria messicana” alla scuola Diaz che sono stati invece condannati (anche se a pene insignificanti) dal tribunale.
Alle manifestazioni contro il G8 a Genova lo Stato attraverso il suo braccio armato ha utilizzato tutta la violenza possibile per annientare un movimento di protesta contro i padroni del mondo. A Genova nel 2001 è stato ucciso un ragazzo e i responsabili non pagano. È questa “legalità” che difendono Cammarata e Manganelli appuntandosi al petto perfino delle medaglie.
I “cittadini” onorari di Palermo, quelli veri, non possono aggiungere il “cittadino” Manganelli tra le loro file, devono piuttosto organizzarsi prima possibile per farla finita con i Cammarata di turno e le sue trovate “legali”.
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