giovedì 12 settembre 2024

pc 12 settembre - Il nostro lavoro per la costruzione del Partito comunista marxista-leninista-maoista - Dall'assemblea nazionale di proletari comunisti del 31/8

La nostra linea generale è tratta da un documento che festeggia il 40° anno: "Documento Base". 

Lo riprendiamo, e ne pubblicheremo le sue parti principali, anche perchè in 40 anni le cose non sono sostanzialmente cambiate.

Noi pensiamo che senza un Partito comunista marxista leninista maoista non ci sia possibilità di cambiare l'attuale sistema mondo.

Il Documento Base sottolinea per costruire il Partito bisogna sì unirsi ma non un’unità generica, ma una unità che abbia linee adatte al combattimento. Ed oggi è il tempo della delimitazione, della lotta verso le posizioni errate.

Questi anni hanno ampiamente mostrato che non basta dire lotte. Ma quali lotte, con quale scopo: abbattere questo governo, questo Stato. Fare le lotte, parlare di lotte è certo il primo aspetto, quasi vitale, ma i comunisti devono dire quali lotte, quali prospettive.

Oggi noi abbiamo due discriminanti: - Non siamo d’accordo con quelli che negano il moderno fascismo; certo, le forme cambiano, ma chi non chiama fascismo questo non ha capito niente. - Siamo con tutti coloro che si rendono conto che bisogna combattere il moderno fascismo con una nuova Resistenza, che è stata la più grande storia del proletariato e delle masse italiane.

La nuova Resistenza ha bisogno dei tre strumenti: un Partito comunista di tipo nuovo, un nuovo fronte popolare e una nuova lotta partigiana adeguata ai tempi nostri, nel contesto di una nuova guerra mondiale.

Noi siamo per la caduta del governo Meloni. Riteniamo che tutte le forze che sono contro questo governo debbano unirsi nella lotta per la sua caduta.

Siamo per la rivoluzione per costruire un altro Stato, un altro governo, un’altra società.

Siamo per un governo anticapitalista, antifascista, antimperialistaAnticapitalista perché il governo è espressione del capitale industriale, finanziario; un governo antifascista che preveda la cacciata della Lega e di FdI; antimperialista perché siamo in una fase di guerra aperta.

In questa lotta vogliamo che la classe operaia entri in campo, assuma un ruolo di prima fila, di guida. Per questo oggi poniamo al centro innanzitutto il lavoro nelle grandi fabbriche.

Noi non crediamo che questo governo possa cadere per via elettorale (anche per le attuali norme delle elezioni). Come allora? Siamo all’inizio di questo percorso. I contenuti, la base generale sta nel Documento Base che fu la nascita della nostra organizzazione.

La cosa più importante di questi anni è stata portare avanti l’organizzazione degli strumenti. Il primo strumento è il Partito. Noi abbiamo iniziato a costruire il nucleo.

Oggi diciamo a coloro che portano avanti lotte, anche lotte importanti, costruiamo il Partito comunista di tipo nuovo, che oggi è essenziale perché tutti i problemi vanno peggiorando e non si è creato nello stesso tempo quella forza necessaria per combattere questa situazione.

Oggi abbiamo un governo che non ha limiti, porta avanti sia un attacco generale che attacchi particolari; via via la borghesia, il governo si radicalizzano su tutti i fronti (in primis sul fronte della repressione, quindi della scuola, giustizia, dei mass media...), e devono trovare su tutti questi fronti una risposta di lotte adeguate non solo momentanee, ma che via via abbiano coscienza, senza illusioni che una lotta specifica può realmente rovesciare la situazione. Questa coscienza la devono portare i comunisti.

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Il nostro attuale lavoro politico - dall'assemblea nazionale organizzata da proletari comunisti del 31 agosto

Questa assemblea nasce dopo la mobilitazione, manifestazione contro il G7 di Fasano, come riferimento del discorso e attività di quest’estate.

Noi consideriamo la manifestazione contro il G7 quella più importante che c’è stata quest’anno – a parte le manifestazioni per la Palestina. Per noi è stata un “laboratorio”, per stile, organizzazione, discorsi. E in essa si è espresso l’embrione di un partito rivoluzionario.

Il percorso è tortuoso, fatto di tentativi, errori, ecc. Ma è il Partito che bisogna costruire. Il Partito è più dello Slai cobas per il sindacato di classe, più del Mfpr, più del Srp che sono organismi operativi della linea del Partito tra le masse.

Fare la rivoluzione, senza costruire percorso, linea, forme organizzate, è impossibile.

Alla luce di questo va vista la ns attività.

Noi appoggiamo tutta la resistenza palestinese – noi appoggiamo l'attacco ad Israele del 7 ottobre. Ogni critica al 7 ottobre è nemica della resistenza palestinese e della rivoluzione. Chi, delle realtà politiche, dei sindacati di base, non partecipa alle manifestazioni per la Palestina di Milano si pone oggettivamente dalla parte del campo della controrivoluzione.
Noi siamo a sostegno di ogni attacco ad Israele. Ogni dissociazione dalle forze che sostengono Israele è contro rivoluzionaria. 

Noi dobbiamo intensificare la lotta contro l’imperialismo italiano che sta partecipando alle guerre. Il suo ruolo è oggi marginale, gli effetti di questa partecipazione sono ancora limitati, ma questo da migliori condizioni per attaccarlo. 

Sulla repressione. La repressione c'è nelle forme attuali perché il governo è fascista. Il governo non reprime perchè c’è la guerra, l'avrebbe fatto anche se non ci fosse la guerra. I piani di repressione stavano da prima della guerra, la guerra li ha incitati. Il problema sono le concezioni che stanno dietro la repressione che sono fasciste.

Per tutte le lotte serve un salto. Quelle che si stanno facendo sono in alcuni casi un andare indietro e sono destinate a perdere. Questo governo fascista se ne fotte delle manifestazioni. Quindi fare la lotta contro i decreti senza mettere al centro la caduta del governo, non serve, anzi rafforza il governo. Questo governo non cadrà perché gli fai una manifestazione contro, ma per l’intreccio di varie questioni.

Ma c'è un problema. C’è oggi un abisso tra la classe operaia e le lotte che sarebbero necessarie. Se le fabbriche non si ribellano non c’è una opposizione di classe; 

Noi vogliamo costruire il partito della classe operaia, per questo una parte rilevante del nostro lavoro è rivolto alle fabbriche, alle fabbriche grandi industriali (Acciaierie, e annesse fabbriche siderurgiche e gruppo Stellantis, ecc.), qui noi dobbiamo concentrare le forze; anche perché siamo l’unico gruppo rivoluzionario che interviene a queste fabbriche e l’unico partito che porta la agitazione/propaganda politica, e dirige l’unico sindacato effettivamente di classe.

Alle fabbriche il discorso che portiamo è lo stesso: noi vogliamo la caduta del governo Meloni e vogliamo un governo anticapitalista, antifascista, antimperialista.

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