da Controinformazione rossoperaia del 3/04
Vogliamo sottoporre all’attenzione dei lavoratori, dei compagni, le notizie dei giornali dei padroni che riguardano la guerra imperialista. Vediamo che la stampa borghese non usa i nostri termini per definire questa fase bellica in atto, perché chiamarla “imperialista” oppure “inter-imperialista” significa rilevare l’unica verità che c’è dietro le guerre di quest’epoca che Lenin analizzò come “imperialista”: la spartizione del mondo delle potenze a capitalismo avanzato, i profitti che i padroni realizzano sulla pelle dei popoli e dei proletari e la via necessaria per impedire l’ennesimo macello mondiale che è il rovesciamento del proprio imperialismo e dello Stato che ne rappresenta gli interessi.
Sono i passaggi concreti dell’imperialismo italiano che ci devono interessare, sono le azioni del governo attuale, il governo Meloni, la sua composizione e la sua natura contro cui bisogna lottare se si vogliono effettivamente contrastare i piani di guerra, il protagonismo bellico, la corsa agli armamenti, l’economia di guerra, il fascismo e la reazione, scaricati tutti sui lavoratori, sui proletari e sulle masse.
Precisiamo sempre che il governo Meloni è l’ennesimo governo dei padroni, è in continuità con il governo precedente di Draghi che gli ha aperto la strada, ma è un governo della parte più reazionaria,
fascista della classe dei padroni, è un governo fascista perché vuole costruire un regime - e questo si può giudicare dai provvedimenti repressivi, antimmigrati, contro le proteste dei giovani in solidarietà al popolo palestinese e contro la distruzione ambientale, contro i lavoratori con l’attacco al salario, alla sicurezza sul lavoro, e soprattutto dall’occupazione proprio dello Stato e delle sue istituzioni, delle TV e della stampa, tutti strumenti di propaganda ideologica manipolatoria, fake news, per vomitare menzogne e costruire il suo consenso attorno alla triade Dio-Patria-Famiglia, con il nazionalismo, il militarismo portato fin dentro le scuole, ecc..Ma non è certo servire la vostra sporca guerra a cui è diretta la volontà della maggioranza dei lavoratori e delle masse di questo paese ma in spregio proprio alla volontà di pace, di lavoro dei lavoratori e delle masse questo governo, il governo Meloni, “tira dritto” – per riprendere la spacconata del fascismo storico – e non potrebbe essere altrimenti.
Dentro questo governo c’è quello che chiamiamo complesso militar-industriale, ci sono Leonardo, ENI, Fincantieri, c’è il capitale finanziario, ci sono i vertici militari, c’è un ministro che non è un caso che sia stato nominato alla Difesa perché non solo è un padrone di armi ma è stato sul libro-paga della Leonardo che è la principale azienda italiana che mai come in questo periodo sta realizzando superprofitti nella produzione e nell’esportazione di armi da guerra. Parliamo del ministro Crosetto, ovviamente.
In questi giorni il ministro della guerra italiano ha firmato una lettera d’intenti (alcuni giornali parlano di accordo) con cui l’imperialismo italiano cerca di stringere maggiori legami con la Francia e questa intesa riguarda la produzione di nuove armi nell’ambito del ‘Polo Industriale Terrestre Europeo’, una intesa che segue l’accordo tra Francia e Germania del 26 aprile, in cui i ministri della Difesa francese Lecornu e tedesco Pistorius hanno siglato a Parigi, che impegna i due paesi imperialisti europei alla fase 1A del programma MGCS (Main Ground Combat System) destinato allo sviluppo e messa in servizio di un nuovo ‘sistema di sistemi’ per il combattimento terrestre destinato a rimpiazzare l’attuale generazione di veicoli corazzati rappresentati dai carri armati Leclerc e Leopard 2. Questo accordo “consentirà di implementare programmi di collaborazione tra le Nazioni europee attraverso il rafforzamento delle basi industriali e lo sviluppo della futura generazione di piattaforme di cui il MGCS è centrale”.
Un ulteriore passo in avanti nella costruzione della difesa europea ma anche nel mettere in campo alleanze tra gli imperialisti in funzione della guerra.
Il 29 aprile il ministro della Difesa italiano Crosetto e il suo omologo francese Lecornu si sono incontrati a Calvi, in Corsica. E qui hanno preso alcune decisioni che chiamano un “passo in avanti” verso nuovi profitti per i padroni italiani di armi perché Crosetto punta alla produzione in Italia dei nuovi carri armati di nuova generazione sul modello Leopard – si parla di una produzione della Oto Melara - che sostituiranno i vecchi Ariete.
“Il sistema MGCS è stato pensato non come un carro armato pesante di nuova generazione ma come un ‘sistema di sistemi multi-piattaforma’ che comprende una piattaforma di nuova concezione, equipaggiata con un cannone di grosso calibro, accompagnato da altri moduli complementari interconnessi come una piattaforma protetta equipaggiata con missili anti-carro, nonché un veicolo d’appoggio robotizzato dotato di armi laser, droni ed altri armamenti innovativi.
Nello sviluppo di questo ‘sistema di sistemi’ verranno prese in considerazione le tecnologie innovative e digitali per la gestione delle operazioni in rete, nonché le possibilità offerte dai mezzi e sistemi autonomi e dall’intelligenza artificiale”.
E oltre la produzione di carri armati l’intesa prevede l’apertura in Italia di una seconda linea di produzione dei missili terra/aria a media gittata Aster.
Inoltre il programma integrerà nuove tecnologie all’avanguardia, inclusa l’intelligenza artificiale, per creare nuovi strumenti di morte e di distruzione.
Leonardo e la tedesca KNDS, di concerto con il Ministero della Difesa Italiano, hanno siglato nel dicembre 2023, un’alleanza strategica per definire e sviluppare ulteriormente una collaborazione più stretta, che consentirà di implementare programmi di collaborazione tra le nazioni europee attraverso il rafforzamento delle proprie basi industriali e lo sviluppo della futura generazione di piattaforme per veicoli blindati, tra le quali l’MGCS (Main Ground Combat System).
Riguardo la produzione del missile che sarebbe uno dei fiori all’occhiello di Eurosam, il consorzio che unisce i rami italiano e francese di MBDA e Thales, il ministro francese ha fatto fare un salto di qualità all’interventismo dei governi sulle scelte politiche per l’economia di guerra. Il ministro ha infatti annunciato di aver fatto “ricorso per la prima volta a poteri di polizia amministrativa [per] stabilire priorità per alcuni subappaltatori, per i quali gli ordini civili devono d’ora in poi passare in secondo piano, dopo gli ordini militari, per dare priorità alla gamma Aster“.
Quindi stiamo entrando ogni giorno di più in quella che si chiama “economia di guerra”.
Contro questi piani di guerra nel parlamento italiano non c’è opposizione così come anche in quello europeo e di quanto i partiti della borghesia e della piccola borghesia italiana, le elezioni, la Costituzione, contano nelle scelte di guerra dell’imperialismo italiano.
Crosetto dice apertamente che “non ci sono partiti politici o elezioni che ci dividano; abbiamo lo stesso interesse e lo stesso obiettivo: servire al meglio la nostra Nazione“. Su questo niente di nuovo: anche il centrosinistra che ha portato l’Italia in guerra con la NATO contro la Serbia, Minniti, anche lui uomo di Leonardo (attualmente è presidente della sua Fondazione) ha ricordato a tutti, a bombardamenti finiti, la vera natura dello Stato imperialista italiano quando scrive sul "Diario di guerra" del Corriere della Sera che il 24 marzo, giorno dell'inizio dei raid Nato sulla Serbia, mentre in parlamento ancora si discuteva sull'opportunità dell'attacco e sulla partecipazione del nostro Paese, il governo D'Alema aveva già dato l'ordine e i bombardieri erano già in volo, e tutto questo è stato taciuto al parlamento stesso.
Con questo governo Meloni-Crosetto si continua a nascondere e mentire alle masse pertanto la Controinformazione prepara il terreno per schierarsi e combattere questo governo che oggi ci ha trascinato in una spirale che vede la guerra come soluzione ai problemi del sistema imperialista.
Quando leggiamo pertanto di alcune notizie le rilanciamo a chi ci ascolta e si organizza con noi.
La Repubblica ha pubblicato un articolo dal titolo: “Storm Shadow, i nuovi missili che cambiano il ruolo dell’Italia nella guerra in Ucraina. La svolta del governo Meloni con la consegna a Kiev. I documenti della nostra Difesa li definiscono “armi strategiche in grado di modificare le sorti di un conflitto con attacchi in profondità”. Colpiscono a 500 chilometri dal fronte, con quasi mezza tonnellata di esplosivo.
La consegna dei missili “Storm Shadow” all’Ucraina segna un momento di svolta nel contributo italiano alla guerra. Si tratta infatti di armi che per raggio d’azione, tipo d’impiego e carica distruttiva sono addirittura superiori a quelle fornite dagli statunitensi”. Armi che rendono possibile un attacco al territorio russo e l’Italia di Meloni-Crosetto si sono resi responsabili. Armi consegnate a Zelenskj dal costo di un milione e mezzo di euro l’uno, armi consegnate ma senza nessun dibattito in parlamento.
Quindi lottare contro la guerra non significa niente se non si attacca e se non si lotta per il rovesciare questo governo che è nato per guerra, una lotta che non sarà certo possibile portare avanti né in Parlamento né con le elezioni.
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