cronaca stampa
Una manifestazione per dire no agli
incidenti sul lavoro e alla guerra si è svolta oggi a Napoli.
Un
corteo è partito da piazza del Gesù e dopo aver attraversato le
vie della città, affollate dai turisti, ha raggiunto piazza dei
Martiri, dove ha sede l'associazione degli industriali già
presidiata dalla polizia.
Al corteo, lungo la strada, si sono aggiunti anche studenti,
disoccupati e rappresentanti dei centri sociali che hanno urlato
slogan contro la guerra in Medioriente.
In piazza dei Martiri, alcuni manifestanti che erano a
distanza dalle forze dell'ordine, hanno lanciato dei palloncini
contenti vernice rossa verso il portone di ingresso dell'associazione degli industriali.
"Contro il Governo della guerra" si legge sulla striscione che guida il corteo. Altri striscioni, tenuti dalle organizzazioni studentesche, chiedono invece che le università vengano "liberate dalla guerra" e che gli studenti si uniscano per supportare la Palestina. Il corteo ha preso le mosse dal centro storico e, dopo aver attraversato piazza del Plebiscito, è arrivato fino alla sede di Confindustria, in zona Chiaia, protetta da un cordone di agenti in assetto antisommossa. I manifestanti hanno lanciato vernice rossa contro l'edificio, ma non si sono registrate tensioni con le forze dell'ordine.
Comunicato unitario delle realtà promotrici del corteo di Napoli.
1 MAGGIO OPERAIO, PROLETARIO, COMBATTIVO
La pioggia battente di stamattina non ha fermato la rabbia e la determinazione di migliaia tra lavoratori e lavoratrici, disoccupati/e, studenti e studentesse scesə in piazza contro il governo Meloni e le sue politiche antiproletarie e guerrafondaie.
Subito dopo la partenza, gli studenti e le studentesse hanno aperto uno striscione che sottolineava la
necessità di rescindere gli accordi tra industrie belliche e università e gli atenei e l'entità sionista responsabile del genocidio del popolo palestinese
Il corteo si è fermato all' altezza della Questura per gridare con forza solidarietà e vicinanza a Luigi Spena -attivista palermitano in carcere per aver contestato la multinazionale di morte Leonardo- e i prigionieri politici palestinesi Ali, Mansur, Anan, attualmente detenuti nelle carceri italiane.
Il corteo è continuato con il Comitato Vele Scampia che ha segnalato l' emergenza abitativa, vera e propria piaga per migliaia di proletari e proletarie al pari del carovita e della conseguenze della economia di guerra.
La manifestazione si è conclusa sotto la sede di Confindustria, principale responsabile delle morti sul lavoro, dello sfruttamento e dei salari da fame, nonché principale mandante dell'economia di guerra e delle politiche di macelleria sociale attuate dal governo Meloni.
Giunto in prossimità dell'Unione Industriali, i/le manifestanti ne hanno "colorato" di rosso il portone, ad eterno monito del sangue operaio e dei morti al giorno provocati dalla scarsa sicurezza sul lavoro in nome della sete di profitto.
La barbarie che viviamo quotidianamente pone sempre più all'ordine del giorno la messa in discussione complessiva del sistema capitalistico.
....
Quella di oggi è stata una giornata di lotta internazionalista in cui sfruttati e sfruttate hanno dimostrato, una volta di più, la necessità di rispondere collettivamente , colpo su colpo , agli attacchi padronali.
Resistendo alla repressione, organizzandoci nei luoghi di lavoro , nelle scuole nelle università, nei nostri quartieri .
Si Cobas Napoli, Caserta e Salerno
Laboratorio Politico Iskra
Movimento di lotta"Disoccupati, 7 novembre"
Cantiere 167 Scampia
Centro autogestito Piperno
Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria
Occhio di Classe
Fronte della gioventù comunista Napoli e Salerno
Centro Handala Ali
Giovani Palestinesi Italia
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