«Non bloccheranno il nostro futuro». Il corteo ambientalista contro il G7 Clima è arrivato in piazza Vittorio a Venaria, dove è stato acceso un piccolo falò che ha avvolto tra le fiamme i volti dei premier presenti all’evento, insieme alla bandiera americana. I partecipanti sono ormai un migliaio di persone e qui si chiude la giornata di protesta.
A pochi minuti dalla partenza il corteo ha occupato con un blitz la tangenziale di Torino, per poi tornare verso la Reggia di Venaria, la destinazione originaria. Un’incursione lampo ma è bastata per causare
chilometri di coda. Sono centinaia le persone a sfilare dietro uno striscione con su scritto «I governi del G7 distruggono il pianeta di tutti. Stacchiamo la spina a questo sistema».
Bandiere pro Palestina, no Tav e un gruppo di antimilitaristi chiude il serpentone. Venaria è blindata, blocchi all’ingresso dell’area pedonale verso la Reggia. L’amministrazione comunale ha consigliato ai privati di non lasciare le auto in sosta lungo il percorso e ai negozi di chiudere. Il corteo: «La pioggia non ci ferma».
Tante e variegate le anime della protesta: ci sono i no Tav, che da anni in Valle in Susa combattono il Supertreno, e i militanti del centro sociale Askatasuna. E ancora. Ci sono gli ambientalisti di Ultima Generazione e quelli di Extinction Rebellion, che ieri hanno occupato il grattacielo di Intesa Sanpaolo: 60 gli attivisti denunciati per violenza privata. Oggi un gruppo di loro porta lo striscione «G7: clima da circo». In corteo anche il comitato Val Bormida e un gruppo di “No gronda”.
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