mercoledì 1 maggio 2024

pc 1 maggio - La dichiarazione del Partito Comunista dell'India (Maoista) per il 1° Maggio - sostenuta e diffusa in tutto il mondo dal Comitato internazionale di sostegno alla Guerra popolare in India

 

PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

COMITATO CENTRALE

Lavoratori di tutti i paesi, unitevi!

Viva la giornata del proletariato internazionale

In questo Primo Maggio, impegniamoci a intensificare
la guerra rivoluzionaria contro
il capitalismo-imperialismo, la grande borghesia e il feudalesimo interni,
per porre fine alla guerra imperialista contro i popoli del mondo!

Quest’anno il proletariato mondiale celebrerà il Primo Maggio in una situazione di crescente pericolo di una nuova guerra mondiale/guerra nucleare. L’imperialismo sta sprofondando nel pantano della crisi generale e tutti i tentativi di superarla sono falliti. Perciò i principali paesi imperialisti lottano per una nuova divisione del mondo nel tentativo di conquistare il controllo sulle materie prime e i mercati in tutti i paesi del mondo. Questo è l'anno del 100° anniversario della morte del grande maestro marxista compagno Lenin. Lenin affermo: “Il moderno capitalismo monopolistico su scala mondiale: le guerre imperialiste sono assolutamente inevitabili in tale sistema economico fino a quando esisterà la proprietà privata dei mezzi di produzione" in "L'imperialismo, fase suprema del capitalismo".

In questo Primo Maggio i partiti e le organizzazioni del proletariato di tutti i paesi esprimono in diverse forme l'internazionalismo proletario. Le celebrazioni del Primo Maggio dimostrano ancora una volta con forza che esiste “Un mondo da conquistare”.

Il capitale monopolistico, come una sanguisuga, sfrutta sempre più la forza lavoro in modi e forme diverse e senza precedenti. L’accumulazione di capitale e intensiva. Ciò sta portando ad acuire le contraddizioni fondamentali a livello internazionale: 1. La contraddizione tra imperialismo e nazionalità e popoli oppressi 2. La contraddizione tra borghesia e proletariato nei paesi capitalisti e imperialisti 3. Le contraddizioni tra paesi imperialisti e tra gruppi capitalisti monopolistici.

Le disuguaglianze tra ricchi e poveri nel mondo crescono sempre di più. I miliardari si apprestano a diventare trilionari. La povertà si aggrava quanto più si aggrava la crisi economica mondiale. In tutto il mondo, l’avidità di profitto degli imperialisti sta portando a catastrofi sociali e ambientali. Al popolo viene il benché minimo spazio sociale a per il razzismo, fascismo e le guerre causate dagli imperialisti capitalisti e dalle classi dominanti sfruttatrici. Inondazioni o carestie sono diventate una avvenimenti ordinari in ogni paese. Il riscaldamento globale ha raggiunto e superato il limite. Battendo il record del 2023, che fino ad oggi si diceva fosse stato l'anno più caldo, già nei primi due mesi il 2024 ha registrato la temperatura più alta della storia.

Le cosiddette Terza e Quarta rivoluzioni industriali non portano innovazione per lo sviluppo del genere umano ma connivenze per accumulare sempre più capitale attraverso il capitale finanziario monopolistico. In tutti i settori lo sviluppo tecnologico sta portando a disoccupazione su larga scala e distrugge lo sviluppo delle forze produttive. Ciò colpisce duramente la popolazione mondiale, che ora ha raggiunto gli 8 miliardi e si stima inoltre che aumenti da 85 a 90 milioni ogni anno. L’intelligenza artificiale scalza il lavoro umano, senza il quale il mondo non sarebbe quello che è. I lavoratori sono per lo più occupati con salari bassissimi.

Nonostante tutti i tentativi, il sistema capitalista-imperialista mondiale non è in grado di superare la crisi. I fatti mostrano che nel 2023 il tasso di crescita del PIL negli Stati Uniti è stato del 2,9%. 5.2% in Cina. 0,6% in Francia, -0,3% in Germania e 5,5% in Russia. Negli Stati Uniti l’inflazione era al 3,4%. -0,3% in Cina. 4,1% in Francia, 3,8% in Germania e 7,4% in Russia. Il tasso di disoccupazione è del 3,7% negli Stati Uniti, 5,1% in Cina, 7,3% in Francia, 3,1% in Germania e 2,9% in Russia. Possiamo capire che le economie imperialiste si trovano in una situazione vulnerabile. Ciò spiega anche che la crisi economica mondiale sta diventando sempre più un peso per i popoli del mondo.

A partire dalla guerra Russia-Ucraina, tutti i paesi imperialisti hanno fortemente aumentato la spesa per la difesa e la ricerca ad essa correlata. Nel 2023 gli Stati Uniti hanno stanziato 858 miliardi di dollari. Con una quota del 37%, sono al primo posto nel commercio internazionale di armi. La spesa per la difesa della Cina ammonta a 225 miliardi di dollari. È il quinto maggiore esportatore di armi dopo Stati Uniti. Russia, Francia e Germania. Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti hanno sviluppando un sistema di armi nucleari estremamente pericoloso, il Conventional Prompt Global Strike (CPGS). Continuano a tenere esercitazioni militari con i suoi alleati in diverse parti del mondo.

La situazione di guerra fa emergere sempre più il problema dei rifugiati. La situazione suscita sentimenti razzisti e divide la classe operaia. Le guerre imperialiste stanno creando centinaia di migliaia di profughi nei paesi teatro di guerre imperialiste. Se i rifugiati ucraini non trovano ancora una condizione di vita degna, i rifugiati palestinesi sono in condizioni ancora

peggiori. Hanno perso loro terre. case, famiglie, tutto. L’etnia palestinese rischia l’estinzione. I sionisti israeliani, sostenuti dagli imperialisti USA, hanno manifestato la loro natura estremamente inumana, bombardando persone in coda vicino i camion degli aiuti alimentari.

I migranti sono un altro prodotto del sistema imperialista. Povertà e disoccupazione stanno spingendo le popolazioni dalle regioni semi-coloniali, dai paesi semifeudali, ai paesi prevalentemente capitalisti-imperialisti in cerca di lavoro. L'Organizzazione Internazionale dei Migranti (IOM) delle Nazioni Unite ha pubblicato dati secondo cui 281 milioni di migranti internazionali impegnati in lavoro sia manuale che intellettuale, creano l'1% della produzione globale. Oltre 50mila persone nel mondo sono morte o scomparse nel tentativo di migrare.

La pandemia è un pericolo a cui la razza umana è sempre più incline, per l’azione implacabile del capitale monopolistico. Gli scienziati avvertono che una nuova pandemia potrebbe portare alla morte di quasi 5 milioni di persone in tutto il mondo.

La guerra in Palestina si sta ripercuotendo sui paesi vicini, soprattutto Libano. Iran e Yemen. La Germania, importante alleato degli Stati Uniti, sta subendo pressioni da parte del popolo del paese per il sostegno dato Israele nel procedimento presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) contro il genocidio in Palestina. L’ICJ ha liquidato la questione semplicemente dicendo no al genocidio. Per la crescente pressione del popolo in USA e nel mondo. gli Stati Uniti sono stati costretti a rilasciare una dichiarazione contro l’uccisione di civili in Palestina. Non contro la guerra. I popoli del mondo si rendono sempre più conto che per gli imperialisti la guerra è necessaria e che devono combattere la guerra imperialista.

I paesi imperialisti si trovano ad affrontare crisi anche a livello interno. In Germania, nella capitale Berlino, si sono svolte manifestazioni su larga scala contro il partito fascista AfD.. In circa un centinaio di località in tutto il paese ci sono state manifestazioni popolari contro la decisione del governo di deportare in massa migranti e rifugiati. Il primo giorno di quest'anno, la Corte Suprema di Israele si è pronunciata contro la riforma del sistema giudiziario proposta dal governo lo scorso anno. Ha inoltre avvertito che il governo non ha il diritto di comandare la magistratura o di andare contro la Costituzione.

Le classi dominanti dei paesi capitalisti-imperialisti e di quelli semi-coloniali, semi-feudali cercano affannosamente di mantenersi al potere attraverso le elezioni. Ma il popolo ha scoperto la falsità delle elezioni. Il voto si è quasi completamente trasformato in un semplice broglio. I popoli del mondo non si fanno più illusioni sulle classi dominanti. Credono nella lotta e lottano da sé per migliorare la propria vita.

La situazione economica e politica mondiale sta portando a lotte in tutto il mondo. Da quelle degli operai e contadini fino alla media borghesia, alle donne, agli indigeni a ogni classe e settori di oppressi. L’anno 2024 ha visto notevoli lotte dei lavoratori, soprattutto nei paesi imperialisti.

I lavoratori del settore automobilistico hanno iniziato un grande sciopero partito dagli Stati Uniti e diffusosi in Canada. In Germania, a marzo, i lavoratori del trasporto aereo e ferroviario hanno scioperato chiedendo salari migliori. Lo sciopero ha quasi bloccato il traffico. Gli agricoltori italiani, spagnoli e di altri paesi europei hanno manifestato a Bruxelles contro le leggi della Commissione europea, in concomitanza con il vertice UE. Le leggi riguardano regolamenti verdi e le importazioni a basso costo che uccidono l’agricoltura. Inoltre, ci sono state manifestazioni in Portogallo. Francia. Belgio e Grecia. Nel gennaio di quest’anno, i lavoratori del settore pubblico dell’Irlanda del Nord hanno iniziato uno sciopero di 24 ore. Hanno chiesto un aumenti dei salari, bloccati negli ultimi tre anni nonostante l’aumento del costo della vita. I lavoratori portuali di Oakland, USA, hanno fermato una nave da guerra che trasportava armi per Israele.

Qaunto agli altri paesi, in India gli agricoltori ancora una volta hanno lottato per ottenere un prezzo minimo di sostegno per i loro raccolti. I popoli indigeni rivendicano i loro diritti sulle foreste e le loro lotte militanti continuano da 4 anni. I lavoratori stanno organizzando scioperi generali ricorrenti insieme ai sindacati dei dipendenti delle banche e delle imprese del settore pubblico. Lavoratori tessili del Bangladesh, tra i principali paesi esportatori di abbigliamento verso i paesi occidentali, scioperano rivendicando aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro. I medici della Corea del Sud scioperano contro la proposta del governo di aumentare del 65% le iscrizioni ai corsi di medicina.

Le donne si trovano sempre più a sfidare l’urto delle politiche imperialiste. Rappresentano una fonte di manodopera a basso costo e di riserva per le politiche di globalizzazione. Il 76% di tutte le attività non retribuite del settore di cura sono svolte da donne. Lo afferma un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Contro le donne cresce la violenza domestica e dello Stato. Circa un 150mila donne in Messico si sono riunite in occasione della Giornata internazionale della donna per protestare contro la violenza di genere. In quel paese nel 2023 sono state uccise quasi 10 donne ogni giorno. Una situazione simile si osserva in molte parti del mondo.

I popoli indigeni del Brasile lottano contro l’incendio della foresta amazzonica da parte dei governi nell’interesse dei progetti imperialisti. I popoli tribali dell'India centrale e orientale e di altri stati lottano contro la deportazione imposta dal governo a favore della borghesia burocratica compradora e dei grandi proprietari terrieri. Le tribù di alcuni paesi africani e di altri dell’America Latina sono in lotta per il loro diritto a terra. foresta e acqua.

Studenti, insegnanti, persone di ogni ceto sociale sono scesi in piazza per condannare la guerra di Israele contro la Palestina in diversi paesi del mondo, tra cui il Regno Unito e gli Stati Uniti. 250Mila persone hanno manifestato davanti alla Casa Bianca chiedendo la fine della guerra alla Palestina e del coinvolgimento degli Stati Uniti in essa. Il primo presidente nero dell'Università di Harvard è stato costretto a dimettersi perché si era espresso contro il sionismo. I dipendenti, i disoccupati e gli altri settori colpiti dalle politiche imperialiste di globalizzazione, scendono sempre più in piazza. Quasi tutti i paesi del mondo sono in fiamme per lotte dell’uno o dell’altro tipo.

I partiti comunisti in paesi semi-coloniali semi-feudali come India, Filippine e Turchia percorrono la via della Guerra Popolare di Lunga Durata. Stanno unendo e costruendo lotte tra i lavoratori, i contadini, la piccola borghesia, la borghesia nazionale e tutti i settori oppressi, contro l'imperialismo, la grande borghesia e i grandi proprietari terrieri. Le zone del movimento rivoluzionario vengono bombardate con droni e c'è un'intensa repressione in diverse forme, affrontando la quale il popolo e il partito si fanno avanti.

Le lotte dei popoli e delle nazionalità oppresse del mondo suggeriscono che stanno comprendendo sempre più qual è l’unica via per la loro liberazione, la via della rivoluzione.

Il rilascio dei prigionieri politici è una questione urgente che le forze proletarie devono affrontare con più forza. Nel tentativo di mantenere sfruttamento e oppressione, gli imperialisti, la borghesia e i latifondisti ricorrono a forme di repressione sempre più spietate. Migliaia di rivoluzionari, democratici, attivisti popolari sono nelle prigioni del nemico. Dobbiamo fare sempre più pressione sui governi per il loro rilascio.

I partiti proletari del mondo devono realizzare rivoluzioni di nuova democrazia seguendo via della guerra popolare di lunga durata nei paesi semicoloniali, semifeudali; rivoluzioni socialiste nei paesi capitalisti-imperialisti. Per questo dobbiamo costruire partiti bolscevichi determinati che costruiscano l'Esercito Popolare Proletario e il Fronte Unito Rivoluzionario. Questi partiti devono lavorare in mutua solidarietà. È dovere dei partiti proletari del mondo costruire e unire le lotte antimperialiste e le lotte per la liberazione delle nazionalità. Queste devono rafforzarsi abbastanza da “trasformare la guerra imperialista in una guerra civile rivoluzionaria”, il lotta contro l’imperialismo, la borghesia burocratica compradora e i grandi proprietari terrieri. Solo così potremo instaurare il socialismo e poi il comunismo dove non c’è spazio per lo sfruttamento e l’oppressione.

SÌ. Questa è “l’alba della rivoluzione proletaria”. In questa giornata del proletariato internazionale, i comunisti si impegnano a rafforzare l’internazionalismo proletario attraverso lotte tra i lavoratori, i contadini e le altre classi e nazionalità oppresse del mondo. Si impegnano a unire queste classi contro l'imperialismo e contro ogni sorta di reazione, contro tutte le sfumature del revisionismo e del neo-revisionismo. Si impegnano a compiere sforzi per unire le forze anti-imperialiste e di liberazione delle nazionalità. Si impegnano ad intensificare la lotta di classe in tutti i campi, a continuare a sostenere le lotte delle classi e dei settori oppressi.

Viva l’internazionalismo proletario!

Abbasso l’imperialismo!

Abbasso il revisionismo e neo-revisionismo!

Viva il Marxismo-Leninismo-Maoismo!

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