...un programma di “formazione di gruppi civili armati affiliati alle comunità ebraiche all’estero, per contrastare il movimento di lotta contro l’occupazione israeliana, negli Stati Uniti d’America e in Europa”, che ha il suo massimo progettista nel ministro della sicurezza di Tel Aviv, Itamar Ben Gvir.
....creare in diversi paesi del mondo – pescando nell’ala sionista estrema delle comunità ebraiche, non certo tra i membri di associazioni la Jewish Voice of Peace – “squadre di allerta”, ossia gruppi armati composti da civili che rientrano nel “comando del fronte interno dell’esercito“. Insomma, agli ordini del governo di Tel Aviv.....per la formazione di queste “truppe irregolari” all’estero il governo Netanyahu si impegna a fornire
“supporto professionale, compresa la formazione e il rafforzamento della risposta... Ben Gvir ha assicurato “piena collaborazione con la polizia locale e le autorità competenti”.
,,, da decenni, all’interno delle comunità ebraiche, esistono nuclei di “autodifesa”, armati e con regolare porto d’ami italiano, posti a protezione delle sinagoghe e di altri luoghi simbolicamente importanti (il Ghetto di Roma, per esempio). Il programma di Ben Gvir punta però a cambiare radicalmente la funzione di questi “nuclei armati”.
...il progetto israeliano è creare un corpo militare irregolare – “civili armati e sottoposti al proprio comando” – operanti in paesi sovrani, sia “alleati” che non.
...milizianicomr una sorta di “quinta colonna” dell’esercito di Tel Aviv in Italia. Armati e formati per combattere, ma agli ordini di un governo “straniero
... La creazione di questa milizia non ha confini, riguarda potenzialmente ogni paese del mondo in cui esiste una comunità ebraica (o meglio: dove esiste un’ala “sionista combattente”).
...Queste squadre armate sioniste, già nella definizione degli “scopi”, assumono come “nemico” quella parte della popolazione e del panorama politico che non condivide affatto il genocidio in corso a Gaza e, appena meno esplicito, in Cisgiordania.
....Il
carattere specificamente militare di quelle “squadre”, enfatizzato
peraltro dagli stessi ministri israeliani, mette esplicitamente nel
mirino – in senso letterale – chiunque critichi la politica di Tel Aviv,
a partire dal noto mantra secondo cui ogni obiezione a Israele sarebbe
una manifestazione di “antisemitismo”
...Israele si fa storicamente un vanto delle proprie pratiche di “guerra sporca”, con in testa le esecuzioni mirate....
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