giovedì 2 maggio 2024

pc 2 maggio - Formazione operaia - "Non abbiate paura, signori!" - Lenin "Che fare?"


Una volta chiarito da parte di Lenin che i compagni che servono per l'organizzazione dei rivoluzionari devono essere differenti da un attivista sindacale e anche da un dirigente di un organismo sindacale, sia pure di classe, nel senso buono in cui lo intendiamo noi, resta il problema principale di come conquistare gli operai all'organizzazione rivoluzionaria, questione strategica e tattica fondamentale sia agli inizi della costruzione dell'organizzazione che nel suo consolidarsi e svilupparsi.

I compagni che dirigono o aspirano a dirigere l'organizzazione rivoluzionaria nella maggior parte dei casi e per ragioni già spiegate, o largamente intuibili, non sono operai, anche se operai nell'organizzazione rivoluzionaria ci sono e tendono costantemente ad avvicinarsi, non in grande quantità, e spesso si tratta di singoli operai d'avanguardia.

Qui Lenin è chiaro sul compito da svolgere: "Il nostro primo e più urgente dovere è quello di contribuire alla formazione di rivoluzionari operai che, per quello che riguarda l'attività di partito, stiano allo stesso livello dei rivoluzionari intellettuali (sottolineiamo le parole, per quel che riguarda l'attività di partito, perchè negli altri riguardi per gli operai non è così facile, nè così urgente, benchè sua necessario raggiungere un tale livello) - quanto è importante questa parentesi, diciamo noi - Perciò si deve rivolgere l'attenzione principale al lavoro per innalzare gli operai ai rivoluzionari e non dobbiamo affatto abbassarci noi a livello della "massa operaia", come vogliono gli economisti, a livello degli "operai medi""

Nella maggior parte dei casi anche nell'organizzazione rivoluzionaria, anche in quei compagni pronti a criticare l'economismo, a non voler essere economisti, il comportamento e l'azione è esattamente il contrario di quella indicata da Lenin. E facendo il contrario si diventa sempre più "sindacalisti" e

sempre meno comunisti. Con il danno la beffa di operai, anche d'avanguardia, che col tempo invece di andare avanti vanno indietro. 

Non esistono operai rivoluzionari che non militino in un'organizzazione rivoluzionaria-partito. E' questa la scelta a cui lavorano i dirigenti, quadri, attivisti di un partito rivoluzionario. 

"Non abbiamo coscienza che il nostro dovere è aiutare ogni operaio che si segnali per le sue capacità a trasformarsi in agitatore, organizzatore, propagandista, diffusore, ecc. di professione".

Se non facciamo questo - diciamo noi - Lenin afferma: "dilapidiamo in modo veramente vergognoso le nostre forze".

"Spingiamo troppo poco gli operai su questa via... troppo spesso li tiriamo indietro coi nostri sciocchi discorsi su ciò che è "accessibile" alla massa operaia, agli "operai medi", ecc. E questo costituisce una colpa che ricade direttamente su noi..."

"Il culto della spontaneità provoca una specie di paura di allontanarsi sia pure di un passo da ciò che è "accessibile" alla massa, la paura di innalzarsi troppo al di sopra del semplice soddisfacimento dei bisogni più prossimi e immediati della massa. Non abbiate paura, signori!". 

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