Un contributo
Mantra
Gustavo Carneiro | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Le tecniche di manipolazione dell'informazione sono varie e spesso sofisticate.
Una di queste consiste nella ripetizione esaustiva di espressioni e idee
(imprecise, confuse, false), veri e propri mantra che fanno da cornice a
notizie, reportage, interviste e commenti. Il massacro in corso nella
Striscia di Gaza ne è un esempio rivelatore.
Mantra: (...) formula o espressione che viene ripetuta più volte. [Dizionario della lingua italiana]
Le tecniche di manipolazione delle informazioni sono varie e spesso
sofisticate. Dal semplice occultamento di fatti ed eventi rilevanti al
riempimento dello spazio mediatico con "esperti"
Uno di questi risiede nella ripetizione continua di espressioni e idee (poco rigorose, confuse, false), veri e propri mantra che fanno da cornice a notizie, reportage, interviste e commenti. Il massacro in corso nella Striscia di Gaza ci offre esempi rivelatori a questo proposito. Vediamone alcuni:
1. Il conflitto iniziato il 7 ottobre con l'attacco di Hamas..., ripetono conduttori e intervistatori, editorialisti e commentatori. L'obiettivo è chiaro e l'efficacia è comprovata: fissando l'inizio di una determinata narrazione nel momento più opportuno, si cancellano decenni di occupazione, repressione, segregazione e massacri - nel caso del Medio Oriente - che si sono aggravati negli ultimi anni, con Israele che ne è il carnefice piuttosto che la vittima (anche se molti israeliani lo sono). Chiunque cerchi di uscire da questa stretta rete cronologica viene accusato di relativizzare o giustificare le azioni di Hamas. E da qui ad essere un sostenitore del terrorismo è un attimo...
2. Collegato a questo c'è un altro dei mantra martellanti delle ultime settimane: Israele ha il diritto di difendersi. Tra un'evocazione e l'altra dell'Olocausto, tutti i crimini commessi dallo Stato di Israele vengono presentati come difensivi: il bombardamento di ospedali, ambulanze, scuole e quartieri residenziali; l'uso del fosforo bianco; l'incarcerazione di minori; la demolizione di case palestinesi. Chiunque li denunci rischia di essere etichettato come antisemita.
3. La stessa formula guerra Israele-Hamas, letta e sentita ogni giorno nei titoli di giornale, nelle prime pagine e nei commenti, è un palese travisamento: non si tratta di una guerra - tanto è evidente la disparità di mezzi e di potere - né è rivolta ad Hamas, ma all'intero popolo palestinese. Il Movimento di Resistenza Islamica non era ancora stato creato e già c'era stata la Nakba, il massacro di Deir Yassin, l'occupazione militare di tutta la Palestina... E come si possono imputare ad Hamas la repressione e la colonizzazione in corso in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e il massacro in corso nella Striscia di Gaza, in cui sono già state uccise più di 13.000 persone (tra cui 5.500 bambini) e sfollate più di un milione e mezzo di persone in quaranta giorni?
No, non è una guerra. È un massacro e un'occupazione...
Nessun commento:
Posta un commento