domenica 10 dicembre 2023

pc 10 dicembre - Palestina - Le tecniche di manipolazione dell'informazione della stampa tv al servizio dello Stato sionista d'israele e dell'imperialismo

Un contributo
Mantra

Gustavo Carneiro | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 Le tecniche di manipolazione dell'informazione sono varie e spesso sofisticate.

Una di queste consiste nella ripetizione esaustiva di espressioni e idee (imprecise, confuse, false), veri e propri mantra che fanno da cornice a notizie, reportage, interviste e commenti. Il massacro in corso nella Striscia di Gaza ne è un esempio rivelatore.

Mantra: (...) formula o espressione che viene ripetuta più volte. [Dizionario della lingua italiana]

Le tecniche di manipolazione delle informazioni sono varie e spesso sofisticate. Dal semplice occultamento di fatti ed eventi rilevanti al riempimento dello spazio mediatico con "esperti"

accuratamente scelti per la loro obbedienza (e solo per quella), un unico modo di pensare viene costruito in vari modi. Senza critica, senza contesto e, soprattutto, senza alternativa.

Uno di questi risiede nella ripetizione continua di espressioni e idee (poco rigorose, confuse, false), veri e propri mantra che fanno da cornice a notizie, reportage, interviste e commenti. Il massacro in corso nella Striscia di Gaza ci offre esempi rivelatori a questo proposito. Vediamone alcuni:

1. Il conflitto iniziato il 7 ottobre con l'attacco di Hamas..., ripetono conduttori e intervistatori, editorialisti e commentatori. L'obiettivo è chiaro e l'efficacia è comprovata: fissando l'inizio di una determinata narrazione nel momento più opportuno, si cancellano decenni di occupazione, repressione, segregazione e massacri - nel caso del Medio Oriente - che si sono aggravati negli ultimi anni, con Israele che ne è il carnefice piuttosto che la vittima (anche se molti israeliani lo sono). Chiunque cerchi di uscire da questa stretta rete cronologica viene accusato di relativizzare o giustificare le azioni di Hamas. E da qui ad essere un sostenitore del terrorismo è un attimo...

2. Collegato a questo c'è un altro dei mantra martellanti delle ultime settimane: Israele ha il diritto di difendersi. Tra un'evocazione e l'altra dell'Olocausto, tutti i crimini commessi dallo Stato di Israele vengono presentati come difensivi: il bombardamento di ospedali, ambulanze, scuole e quartieri residenziali; l'uso del fosforo bianco; l'incarcerazione di minori; la demolizione di case palestinesi. Chiunque li denunci rischia di essere etichettato come antisemita.

3. La stessa formula guerra Israele-Hamas, letta e sentita ogni giorno nei titoli di giornale, nelle prime pagine e nei commenti, è un palese travisamento: non si tratta di una guerra - tanto è evidente la disparità di mezzi e di potere - né è rivolta ad Hamas, ma all'intero popolo palestinese. Il Movimento di Resistenza Islamica non era ancora stato creato e già c'era stata la Nakba, il massacro di Deir Yassin, l'occupazione militare di tutta la Palestina... E come si possono imputare ad Hamas la repressione e la colonizzazione in corso in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e il massacro in corso nella Striscia di Gaza, in cui sono già state uccise più di 13.000 persone (tra cui 5.500 bambini) e sfollate più di un milione e mezzo di persone in quaranta giorni?

No, non è una guerra. È un massacro e un'occupazione...

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