No alla scuola dei padroni… si cantava nei cortei e nelle manifestazioni negli anni della contestazione e bisogna tornare a cantarla forte vista l’accelerazione che il ministro Valditara ha dato alla riforma delle scuole superiori mettendosi, come la sua capa, la fascista Meloni, al più completo servizio dei padroni pubblicando ieri un decreto e un Avviso.
E ha così tanta premura Valditara di rispondere alle richieste dei padroni che non ha tenuto affatto conto del parere contrario, nato all’interno stesso del Ministero e cioè del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione.
La “riforma” (Disegno di legge in attesa del via libera del Parlamento) è “sperimentale” e dovrebbe partire già a settembre per le studentesse e gli studenti delle classi prime delle scuole superiori, perché ci vuole un “potenziamento delle esperienze on the job (alternanza scuola-lavoro e apprendistato formativo) già a partire da 15 anni” (Il Sole 24 Ore di oggi).
Riassumiamo brevemente in cosa consiste questo “nuovo modello” che «Istituisce la filiera tecnologico-professionale consentendo un accesso preferenziale di studenti nei percorsi Its Academy al fine di accelerare l’ingresso nel mondo del lavoro. E poi re-introduce una cabina di regia, sotto forma di direzione generale, per l’istruzione tecnica e il rapporto scuola-impresa presso il ministero dell’Istruzione e del merito». Insomma, “apre in modo esplicito al ruolo educativo delle aziende…”
· Modello 4+2: gli anni di corso scendono da 5 a 4 e se ne aggiungo 2 da fare negli Istituti Tecnici
Superiori (Its Academy);· l’introduzione di docenti esterni provenienti da lavoro e professioni
attraverso contratti di prestazione d’opera;
· potenziamento discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e
matematica);
· spinta più decisa al processo di internazionalizzazione e alla didattica
laboratoriale;
“Si tratta di percorsi che formano la maggior parte delle figure richieste dalle piccole e medie imprese, collegate alle filiere produttive della manifattura e del Made in Italy, e il cui obiettivo deve essere quello di consentire ai giovani di acquisire competenze maggiormente spendibili nel mercato del lavoro».
Guarda di chi è la colpa se le “imprese” dei padroni “non trovano” lavoratori! E qui Confindustria, Confcommercio e Confartigianato si ricordano bene (!) della disoccupazione giovanile: “Neet, 1,7 milioni di giovani tra i 15 e 29 anni, e con un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 25%, tra i peggiori a livello internazionale.”
La scuola dei padroni, appunto! Questo governo sta
attaccando ogni aspetto della vita delle masse e su ogni aspetto bisogna
scatenare la lotta!
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