martedì 12 dicembre 2023

pc 12 dicembre – Italia/Egitto continua la vendita di armi al dittatore torturatore egiziano Al Sisi secondo il rapporto EgyptWide: dai 35 milioni di euro del 2021 ai 72 del 2022

 

“Pistole e armi leggere, esplosivo Tnt, attrezzature per l’addestramento e pezzi di ricambio: questa la parte più consistente dell’export verso l’Egitto di armi fabbricate in Italia.” (v. Il Manifesto di oggi). «Sembrano componenti secondarie ma possono giocare un ruolo significativo nella violazione dei diritti umani e quindi del diritto internazionale» dice il responsabile di EgyptWide.

72 milioni “cui si devono aggiungere i materiali esportati sotto precedenti licenze, oltre 262 milioni” secondo lo studio che è “stato realizzato a partire dalla «Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento vendita e l’acquisto di materiale bellico e di sicurezza», presentato al parlamento nel luglio scorso”.

“Per legge, - continua l’articolo - l’ultima parola sulla vendita di specifiche tecnologie e sistemi

militari a Stati terzi spetta al governo e nello specifico all’Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), che fa capo al ministero degli esteri, chiamato a verificare che lo Stato acquirente non sia coinvolto in un conflitto in qualità di invasore o aggressore, né essere interessato da embargo sulle armi.”

E formalmente l’Egitto non rientra tra questi “«sebbene da anni conduca un conflitto invisibile nel Sinai», regione in cui diverse organizzazioni, tra cui Amnesty e Human Rights Watch, denunciano esecuzioni extragiudiziali”, che l’Egitto, quindi, sia uno stato dittatoriale che arresta e tortura gli oppositori (ma anche i ricercatori come Giulio Regeni) è sotto gli occhi di tutti, però si continuano a fare affari e profitti. Lo studio aggiunge però: «Abbiamo identificato l’uso di armi di fabbricazione italiana, soprattutto leggere tra cui pistole, per reprimere manifestazioni pacifiche come quelle di piazza Rabaa Al-Adawiya e Al-Nahda» del 2013 al Cairo, per chiedere il rilascio dell’allora presidente Mohammed Morsi, al cui arresto seguì l’ascesa del generale Abdel Fattah Al-Sisi. … Oltre 900 persone persero la vita quando gli agenti aprirono il fuoco sulla folla. … Non solo: «Il Tnt si usa per fabbricare mine antiuomo, ma l’Italia è firmataria della Convenzione di Ottawa per la messa al bando» insomma, «permane un trend in crescita nelle esportazioni di armi, concentrato nelle mani delle solite aziende come Leonardo, Fincantieri e Simmel Difesa».

L’Egitto che va alle elezioni farsa dove ancora una volta “trionferà” il dittatore Al Sisi attraversa, dice il rapporto «una delle peggiori crisi economiche, nel 2023 Bloomberg lo indica come il secondo paese al mondo più vulnerabile alla crisi del debito dopo l’Ucraina. Da anni si tagliano fondi a scuola, sanità e welfare, ma si possono spendere milioni in armi».

E in soccorso a dittatore ancora una volta arriva l’imperialismo italiano - con il suo attuale governo della fascista Meloni e il fascista Crosetto - pienamente coinvolto in un modo o nell’altro nelle guerre in corso e a sostegno dei peggiori massacratori di popoli.

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