Crosetto continua senza sosta a girare il mondo per fare
affari, in nome proprio e dell’imperialismo italiano, rafforzando l’industria
militare con la Leonardo in prima fila. L’accordo firmato l’altro ieri insieme
a Shapps (Regno Unito) e Kihara (Giappone) è un trattato internazionale per lo
sviluppo del jet di sesta generazione, chiamato Tempest! Il programma
del caccia di sesta generazione, è abbastanza vasto e si chiama, senza giri di
parole Global Combat Air Programme.
I principali colossi multinazionali coinvolti sono l’azienda
aerospaziale italiana Leonardo, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la
britannica Bae Systems Plc.
Crosetto è contento perché “Per la prima volta inoltre l’Italia parteciperà con la stessa dignità (33%) a
un programma di questa portata”, mentre l’accordo sull’Eurofighter, [questo tutto europeo, ndr] unico programma paragonabile, la percentuale italiana è del 22%, molto inferiore a quella britannica.La “necessità” di questo armamento ad altissima tecnologia
su cui avevano concordato “l’italiana Giorgia Meloni, il britannico Rishi Sunak
e il giapponese Fumio Kishida” è perché “la sicurezza dell’Euro-Atlantico e
dell’Indo-Pacifico sono indivisibili”, diceva Sunak. E quando si dice indo-pacifico
significa principalmente contro l’imperialismo cinese!
“Le parole di Crosetto” dice il sito Formiche.net del 14 dicembre
da cui traiamo la notizia, esprimono e confermano la visione militaresca e
guerrafondaia del ministro che si fa minaccioso, si tratta, dice, di “…un
traguardo molto importante per il programma Gcap, e allo stesso tempo un
messaggio fortissimo perché la nostra partnership è un messaggio per il resto
del mondo”. E ancora: “Viviamo in un’epoca molto complessa che è
caratterizzata dalla presenza di attori aggressivi sul palcoscenico
internazionale… Una situazione di instabilità crescente, di competizione tra
stati e di rapidi cambiamenti tecnologici… “la “instabilità” di cui si
preoccupa Crosetto è quella dei profitti soprattutto! Ben più consistenti delle
parole di “democrazia e libertà, rispetto dei diritti umani e lo stato di
diritto” con le quali in maniera sfacciatamente ipocrita si accompagnano questi
accordi di guerra.
Questo programma vuole coinvolgere tutto il sistema
produttivo italiano, oltre alle aziende leader nel settore, piccole e medie
imprese, centri di ricerca e pure l’università, e costerà circa 9 miliardi:
“Per il programma la spesa prevista dal Documento programmatico pluriennale
della Difesa per il triennio 2023-2025 è passata dai 3,8 miliardi stimati lo
scorso anno ai 7,7 [8,8 miliardi secondo il Sole 24 Ore, ndr] riportati
nell’ultimo documento diffuso nelle scorse settimane”.
L’imperialismo è guerra, abbiamo detto, e la borghesia ce lo dimostra quotidianamente con le sue guerre dirette e indirette, per i profitti e la spartizione del mondo, e i suoi programmi a tutto campo e a lunga scadenza! I proletari, i lavoratori, le masse popolari e le loro avanguardie devono lavorare per opporsi, organizzandosi e lottando, per rovesciare questi programmi di morte e distruzione.
Nessun commento:
Posta un commento