martedì 18 luglio 2023

pc 18 luglio - Armi all'Ucraina voto semi compatto della delegazione italiana al parlamento europeo - compreso Pd ecc

Corrispondenza
L’edizione telematica di giovedì tredici luglio del giornale il Fatto Quotidiano dà conto dell’avvenuta approvazione, da parte del Parlamento europeo, del provvedimento Asap (Act to Support Ammunition Production) riguardante le munizioni da inviare alla Giunta che governa a Kiev.
Appare appena il caso di ricordare che, oltre ad essere l’acronimo di Atto di Supporto alla Produzione di Munizioni, la sigla in questione possiede anche un’altra accezione, anch’essa significativa: As Soon As Possible, ossia “al più presto possibile”, non sia mai che il regime ucraino resti senza.
La conta finale ha visto i sì prevalere con 505 voti, contro cinquantasei no, e ventuno astenuti: con questa decisione gli eurodeputati prevedono di utilizzare, per la produzione di armi - per il valore di 500 milioni - da fornire agli eredi di Euromaidan, anche i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il foglio diretto da Marco Travaglio sottolinea la furberia di chi, facente parte del Partito Democratico, in Italia ha votato contro, mentre in Europa si è allineato alla maggioranza; tutti i deputati presenti, esclusi due: Pietro Bartolo e Massimiliano Smeriglio.
Il problema è che se si sottolinea, più che giustamente, l’incoerenza dei sedicenti democratici, non si può poi far passare come fatto normale che «tra i 56 voti contrati ci sono gran parte della delegazione del M5S» e due esponenti, Rosa D’Amato e Piernicola Pedicini, dei Verdi.
Il significato della scelta di una parte – che si dice minoritaria, ma comunque esistente – del drappello grillino è lo stesso di quello dei sedicenti democratici: il tradimento della presa di posizione a livello nazionale; per tacere del fatto che ciò dimostra quanto sia finta la “posa” di pacifisti di costoro.
 
Bosio (Al), 17 luglio 2023

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